Giulio Napolitano: le riforme amministrative in Europa di inizio XXI secolo.

Napolitano Giulio

Presentiamo un saggio di Giulio Napolitano scritto per la “Rivista trimestrale di diritto pubblico” n.  2 del 2015 ( e presentato da sito di www.irpa.eu) che dà conto dei processi riformatori in atto nelle pubbliche amministrazioni di Gran Bretagna, Francia e Spagna nel primo quindicennio del secolo presente. Fra i molti spunti stimolanti esposti, cogliamo negli orientamenti accademici internazionali più recenti  segnali di controtendenza rispetto ai due “cavalli di battaglia” teorici dello scorso trentennio: l’immissione del “mercato” nella pubblica amministrazione una spinta all’autonomismo delle realtà territoriali senza se e senza ma.  Continua a leggere

I quarant’anni de “La Repubblica” – Una certa idea dell’Italia.

Logo di La Repubblica

Fa una strana sensazione sentire dal nuovo direttore Mario Calabresi che egli lesse il primo numero de “La Repubblica” quando aveva otto anni, in occasione della strage di Bologna del 2 agosto 1980. Altri, come chi scrive, erano presenti al teatro Eliseo di Roma nel dicembre 1975 quando Eugenio Scalfari annunziò ufficialmente la nascita di un nuovo quotidiano “che non si sarebbe occupato di sport“….Al di là delle convinzioni politiche di ciascuno, é inconfutabile che questo giornale, come del resto altri quotidiani storici, abbia accompagnato e per certi versi segnato la storia civile del nostro Paese. Ci pare un buon motivo per dare conto del commiato di Ezio Mauro da direttore, apparso ieri. E’ intitolato: “Una certa idea dell’Italia“, con chiaro ed esplicito riferimento al pensiero di Piero Gobetti.  Come tale, merita un posto nella nostra rassegna del “pensiero degli Italiani sù sé stessi” e sulla loro storia come comunità nazionale.

  Una certa idea dell’Italia

Anche questa è Pubblica Amministrazione.

Carabiniere

Questo carabiniere si chiamava Gianluca Sciannacca ed è morto il 10 gennaio 2016 a Ramacca (Catania), nel tragico tentativo di sventare un furto in appartamento. È morto mentre faceva il suo dovere, quello di difendere l’intera collettività, con uno stipendio di 1.300,00 euro al mese.

Anche questa é Pubblica Amministrazione e le forze di polizia di molti altri paesi non hanno questi livelli di qualità e di eroismo.

MalaPa – Mazzette al teatro Petruzzelli di Bari.

mazzette

Quella riprodotta nel filmato della Polizia di Stato – clicca qui –  diffuso sul sito de La Repubblica non è una scena del film “Quo vado?” ma realtà: sono raffigurati un “rappresentante” di un’impresa appaltatrice di spettacoli di balletto nell’atto di trasferire al direttore amministrativo della Fondazione Petruzzelli di Bari una tranche della mazzetta di 20.000 euro per la quale la Procura della Repubblica di Bari ha operato la scorsa settimana 5 arresti.

Piccola domanda: quante sono le scene consimili che si ripetono nell’Amministrazione pubblica italiana? Molte sicuramente, vista la collocazione dell’Italia nella classifica mondiale della corruzione (clicca qui)….allora è giusto farsi qualche domanda in relazione alla capacità delle pubbliche amministrazioni di generare anticorpi validi prima dell’intervento della Magistratura, che da sola non potrà mai limitare il fenomeno. Noi di Nuova Etica Pubblica abbiamo dedicato un numero speciale della nostra rivista on line su questo tema (clicca qui) e siamo convinti che sono due gli strumenti utili, se non per debellare, sicuramente per circoscrivere la corruzione dilagante negli uffici pubblici: il ripristino di un sistema di controlli amministrativi di legittimità (vedi qui) e l’utilizzo effettivo dei whistleblower (vedi qui ). Così come sono organizzate oggi, la gran parte delle 10.000 pubbliche amministrazioni italiane sono come una persona che la mattina uscendo di casa lasci la porta aperta: diventa facile entrare e rubare.

Riforma costituzionale: il testo definitivo.

bilancio Stato

L’Assemblea della Camera dei deputati ha approvato ieri il testo del disegno di legge costituzionale n. 2613-B senza emendamenti rispetto a quello già deliberato dal Senato in prima lettura, lo scorso 13 ottobre 2015. Ciò significa che, salva la seconda lettura nei due rami del Parlamento – che avverrà entro il prossimo mese di aprile 2016 – il testo della riforma che presentiamo qui sotto può considerarsi definitivo. Come noto, l’articolo 138 ella Carta costituzionale prevede al secondo e terzo comma che, ove in seconda lettura non sia raggiunto il quorum di due terzi dei voti favorevoli, la legge possa essere sottoposta a referendum popolare confermativo.

 13 ott 2015 – Testo definitivo della Riforma costituzionale

Alfredo Ferrante – Dirigenza pubblica a rischio caos.

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Pubblichiamo il link a un articolo pubblicato su  La Voce.info dello scorso 31.12.2015 di Alfredo Ferrante, Presidente dell’Associazione ex-allievi della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, nel quale vengono lucidamente analizzate la conseguenze che rischiano di derivare dalle previsioni dell‘articolo 11 della legge n. 124/2015  “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” – vedi – in ordine al regime della dirigenza pubblica italiana. Condividiamo in toto analisi e valutazione sui rischi a cui porta la prevista sostanziale cancellazione del diritto all’incarico, in radicale dissenso da tutte quelle “correnti di pensiero” che ritengono che la chiave per un buon governo della Pubblica amministrazione stia nella precarizzazione del ruolo dirigenziale sul modello dell’impresa privata (clicca qui per approfondire). Al contrario,  la compressione del principio della stabilità del posto dirigenziale, già posto in grave difficoltà da vent’anni di interventi legislativi (vedi qui l’excursus storico-normativo), da tempo manifesta nelle evidenze degli scandali emersi la lesione di quel principio di imparzialità amministrativa, che, lungi dall’ essere un pretesto sostenuto dalla dirigenza pubblica per difendere i suoi interessi corporativi, è (sarebbe) una garanzia per tutti.

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Link all’articolo di Alfredo Ferrante su La Voce.info – la dirigenza pubblica a rischio caos

Giuseppe De Rita – Popolo della Sabbia.

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Con una delle sue definizioni folgoranti che lo hanno reso celebre negli anni, Giuseppe De Rita, presidente del CENSIS, fotografa il processo di disgregazione della società italiana in atto ormai da anni: popolo della sabbia. Riprendiamo un’interessante intervista curata dalla rivista “Pandora” – vedi qui il sito – nell’aprile dello scorso 2015.

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Link all’intervista a Giuseppe De Rita.

Minidossier Openpolis sull’attività legislativa del Parlamento italiano.

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Dal sito Openpolis – vedi – estraiamo un “minidossier” riguardante l’attività legislativa del Parlamento nelle ultime due legislature (XVI e XVII) che contiene una serie di dati interessanti e significativi. Le leggi complessivamente approvate dal 2008 sono 565 (pag. 9).   Delle leggi complessivamente approvate n. 205 sono ratifiche di trattati internazionali  (pari al 36 % del totale), n. 150  di conversione di decreti legge (pari al 26, 55% del totale) e 117 leggi ordinarie (pari al 20 % del totale). Il sito sviluppa anche un’analisi sulla probabilità di “successo” delle iniziativedi legge a secondo dei soggetti che le propongono: emerge la netta prevalenza dei disegni di legge a iniziativa governativa: 13.725 le proposte di legge presentate da Deputati e Senatori delle quali solo 120 sono diventate legge. Preponderanti, invece, le probabilità di successo del Governo, la cui percentuale di leggi approvate è 36 volte più alta di quelle dei parlamentari.

 Attività legislativa italiana – Openpolis

Giovanni Urbani – Valutazione delle performance e ruoli unici dirigenziali.

GIOVANNI URBANI

Riproduciamo dal Quotidiano Enti locali & Pa del Sole 24 ore – vedi – dello scorso 21 dicembre 2015 un articolo di Giovanni Urbani, dirigente pubblico esperto in materia di valutazione, di stretta attualità e interesse. L’autore evidenzia la circostanza per la quale  l’articolo 11 della legge n. 124/2015 di “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” stabilisca criteri per l’attribuzione,  la revoca di incarichi  e per le retribuzione dei dirigenti pubblici, ma stabilisca un collegamento fra tali previsioni e valutazione delle performance basato su “generiche dichiarazioni d’intenti“, che, invece, é fondamentale per tenere in piedi tutto il sistema di gestione dei previsti ruoli unici della dirigenza pubblica.

   G.URBANI – Alla valutazione delle performance servono requisiti e nomine indipendenti.

L’elenco completo delle Amministrazioni pubbliche italiane

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La Legge 196 dell’anno 2009, di riforma della contabilità pubblica, ha assegnato all’ISTAT il compito di aggiornare annualmente l‘elenco delle ”Amministrazioni pubbliche”, altrimenti definibili come quei soggetti giuridici organizzati che lo Stato supporta finanziariamente e/o che svolgono funzioni il cui interesse è valutato per legge come ”pubblico”. Gli Enti compresi nell’elenco ISTAT sono quelli cui generalmente fanno riferimento le disposizioni di legge riguardanti le Pubbliche Amministrazioni.

Alleghiamo l’elenco pubblicato sulla G.U. n 227 del 30 settembre 2015

 Elenco amministrazioni pubbliche 2015 -GU n 227/2015.

Elenco delle Amministrazioni Pubbliche – 15_ott_2013 

 

Il cinema italiano e il “posto fisso”.

Quo vado

La vacanze natalizie e il tema di questo film di grandissimo successo di pubblico ci inducono a proporre qualche considerazione sul film “Quo vado?”, non fosse altro perché si occupa di due temi centrali nel nostro sito, quali il pubblico impiego e i “vizi” degli Italiani. Il protagonista del film è un impiegato pubblico che accetta tutto, anche un trasferimento ad una postazione scientifica al Polo Nord, pur di salvare il suo posto fisso  Continua a leggere

Bozza del decreto “milleproroghe” 2016.

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Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto legge 30 dicembre 2015 n 210 – “Disposizioni urgenti in materia di proroga dei termini”, approvato dal Governo lo scorso 23 dicembre e inviato alle Camere per la conversione in legge.

 Milleproroghe DL 210 2015

Legge di stabilità 2016.

Senato logo

Pubblicato in Gazzetta ufficiale,  il testo della Legge di stabilità 2016, n. 208 del 28 dicembre 2015.

 Legge 208 2015 stabilità 2016

Allegati Legge 208 2015 stabilità 2016

Tabella E Legge 208 2015 stabilità 2016 copia

Il numero di dicembre 2015 della nostra rivista on line “Nuova Etica Pubblica”.

Il nuovo numero della rivista è dedicato alla parita’ di genere nella Pubblica Amministrazione.

Nuova Etica Pubblica – rivista on line dicembre2015 – Parità di genere nella pubblica amministrazione

Maternità e premi di produttività aziendali.

maternità

Fra gli emendamenti al ddl di stabilità 2016 recentemente approvati in Commissione bilancio della Camera dei Deputati ce n’è uno che ci piace molto: prevede che i periodi di congedo obbligatorio per maternità siano computati ugualmente nella determinazione dei premi aziendali anche se la dipendente è assente “dal lavoro. Ben lontana dall’essere una misura “lassista”, questo riconoscimento, non solo incentiva l’ “attività” più bella di tutte nel contesto delle pari opportunità sul lavoro, ma la qualifica come valore aggiunto anche da un punto di vista strettamente economico-aziendale. Lasciamo alle argomentazioni dell’onorevole Titti Di Salvo, pubblicate su Huffington post – clicca quile spiegazioni sul senso della disposizione, prossimamente legge.

Ultimi emendamenti in Commissione al ddl di stabilità 2016

bilancio Stato

Il ddl AC 3444 (vedi qui i nostri riferimenti all’iter di approvazione della legge di stabilità 2016) è in discussione oggi all’assemblea della Camera dei deputati. Presentiamo qui il documento aggiornato a ieri con il testo degli emendamenti approvati in V Commissione Bilancio. Non è previsto in questo frangente un maxi-emendamento del Governo.

 Stabilità-2016- AC 3444 -Testo emendamenti-approvati-16-dicembre

Gianfranco Rebora – Un progetto di transizione delle Pubbliche amministrazioni da qui all’anno 2020.

Rebora

Riproponiamo il Liuc paper n. 260 del novembre 2012, scritto dal prof. Gianfranco Rebora della Libera Università Cattaneo di Castellanza, nonché componente del Comitato scientifico della nostra Associazione, su un progetto di transizione delle pubbliche amministrazioni nell’orizzonte 2020.

Partendo dalla constatazione, ormai pacificamente condivisa da tutti, del mancato successo del ciclo di riforme nel ventennio 1990-2010, l’autore  proponeva un esame critico dei limiti degli strumenti fin qui usati e, a seguire, un quadro generale di interventi necessari per un vero rinnovamento delle pubbliche amministrazioni di qui all’anno 2020. E’ sufficiente la sola idea di una prospettiva pluriennale necessaria per favorire il rinnovamento della Pa italiana ad accreditare questo studio come contributo serio ed approfondito alla pluridecennale vicenda ancora in corso.

Gianfranco Rebora – TRASFORMARE LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

Quadro di sintesi

 

Unione europea e Stati federali.

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Presentiamo uno studio del prof. Klaus-Jurgen Nagel di analisi comparata dei rapporti fra gli ordinamenti federali di Germania (pag. 44)  Austria (pag. 55) Belgio (pag. 60) e Gran Bretagna (pag. 66) con le istituzioni dell’Unione europea. Pur se lo scritto fu editato nell’anno 2004, la persistenza da quei tempi degli assetti di Stato federale dei Paesi esaminati consente anche oggi di approfondire proficuamente gli aspetti salienti del loro  funzionamento.

 L’intervento delle Regioni nella politica europea – Klaus-Jurgen Nagel

Regioni in Francia – multilevel governance.

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Le elezioni regionali in Francia di ieri hanno attirato l’attenzione sugli aspetti squisitamente politici della contesa fra partiti. In ombra, invece, gli aspetti istituzionali-amministrativi di questa vicenda: infatti, queste elezioni sanciscono un evento auspicabile anche da noi in Italia: la diminuzione del numero delle regioni francesi – con decorrenza 1° gennaio 2016 – da 27 a 13 (vedi cartina qui sopra). Le regioni francesi sono poco assimilabili al nostro assetto costituzionale perché  l’articolo 72 della Costituzione francese – vedi – dispone che le stesse possono essere modificate quanto a circoscrizioni e a funzioni con legge dello Stato. E’ sempre la legge (art 34 Cost.) che determina i principi fondamentali dell’autonomia degli Enti locali, delle loro competenze e risorse. Indubbiamente un sistema costituzionale in cui è prevalente lo Stato-organizzazione. Tuttavia, a dispetto dell’apparente centralismo e dirigismo, la rete dei rapporti fra Stato e Regioni, Stato Enti locali ed Enti locali fra loro è organizzata in forma concordata e tendenzialmente paritaria: infatti lo strumento di pianificazione adottato per l’attuazione delle politiche pubbliche e dei piani strategici nazionali é quello dei “contrat de plan” fra Stato e Regioni, previsto dalla loi n 82-653 del 29 luglio 1982 (vedi qui testo in italiano)sono questi dei veri e propri accordi fra Stato e singole Regioni, regolati nelle procedure da tale legge, finalizzati a dare corso alle politiche pubbliche nazionali, anche attraverso una diversa ripartizione delle reciproche competenze dello Stato centrale e degli enti territoriali, in deroga alle regole generali. Un ottimo strumento di applicazione del principio di sussidiarietà.

Riproduciamo per eventuali approfondimenti un rapporto di qualche anno fa – La public governance in Francia della collana “i quaderni del Formez“-  ove sono illustrati con dovizia di particolari i contrat de plan (pag. 27), il principio di sussidiarietà e della devolution (pag. 43) , la governance interistituzionale Stato – Enti locali (pag. 25), fra Enti locali (pag 34) con l’Unione europea (pag. 39). Ci pare che la Francia, munita di una sano spirito pragmatico nel darsi le proprie regole normative, abbia realizzato un efficiente sistema di multilevel governance, nel quale tutte le istanze trovano voce; si badi bene, i Comuni francesi sono circa 37.000, il quadruplo dei comuni italiani, eppure un modello di governance esiste e funziona. Nulla a che vedere con le inutili declamazioni, i contenziosi continui, le gelosie e gli antagonismi che caratterizzano in Italia il rapporto fra Stato, Regioni ed Enti locali. Ai cittadini e alle imprese non interessa nulla su “chi” si debba fregiare della coccarda di gestore dei servizi pubblici: essi vogliono semplicemente che funzionino!

 Governance pubblica in Francia