Il personale del Sistema sanitario in Italia

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Il Ministero della Salute ha pubblicato lo scorso luglio 2014 – sul sito istituzionale – un ottimo studio statistico sul personale del sistema pubblico italiano (vedi qui),  frutto di un’elaborazione effettuata dagli uffici del Ministero sul Conto annuale della pubblica amministrazione più altre fonti di dati citate nel rapporto. Sembra opportuno farne oggetto di studio e riflessione. Sono 715.992 le unità lavorative pubbliche facenti capo alle ASL, alle Aziende ospedaliere e universitarie e agli Istituti di ricovero e cura (665.031 a tempo determinato, 34.125 con rapporto di lavoro flessibile e 16.836 personale universitario). I medici, in particolare, considerando nel loro caso anche le categorie dei non dipendenti dal SSN, sono 243.855, suddivisi come presente nel  sintetico del rapporto, qui sotto.

Da evidenziare la classificazione di genere che dimostra che il SSN italiano é prevalentemente donna (431.524 dipendenti su 665.031 a tempo indeterminato, pari al 64%). I medici donna sono ancora minoranza (39%), ma la consistenza si capovolge nella professione di farmacista (77%), biologa (77%),psicologa (75%) e dirigente del ruolo amministrativo (72%). Vedi i dati assoluti alla prima pagina del “sintetico” qui sotto.

 SINTETICO

 MINISTERO SALUTE – Il personale del Sistema sanitario italiano, anno 2011 – rapporto completo.

Normativa sul “federalismo fiscale” .

ITALIA

Disposizioni in materia di FEDERALISMO FISCALE – d.lgs. n 56/2000.

La legge che soppresse i “trasferimenti erariali” alle Regioni e dispose la compartecipazione regionale all’IVA e all’accisa sulla benzina e, all’articolo 7, istituì il “Fondo perequativo” per la realizzazione di obiettivi di solidarietà interregionale è di rilievo storico e giuridico epocale perché dettò i principi generali dei attuazione del federalismo fiscale, specificati in seguito dai seguenti decreti legislativi di attuazione: Continua a leggere

Gianfranco Rebora – Performance management

Rebora

Il prof. Gianfranco Rebora é ordinario di Organizzazione e gestione delle risorse umane al Libero Istituto Universitario Carlo Cattaneo di Castellanza (VA), nonché Presidente dell’Organismo interno di valutazione del MIUR. La sua doppia veste di studioso e di “operatore” nel campo della valutazione delle performance di uffici pubblici lo ha indotto a fare il punto sulla materia in questione, partendo dall’innesco impresso dal decreto legislativo n 150 del 2009. Con uno sguardo attento alle elaborazioni internazionali, Rebora   non solo riafferma – semmai ce ne fosse bisogno – il persistente “stand by” del performance management in Italia, ma ne cerca le cause e ne propone i rimedi. il termine inglese da lui usato, molto signorile, per qualificare le distorsioni esistenti nei metodi di misurazione delle performance é “gaming“. Noi, più prosaicamente, preferiremmo tradurre in “autoreferenzialità” nella scelta degli indicatori e nelle modalità di misurazione. Rebora, invece, in modo più sistematico, offre argomenti epistemologici relativi a “colui che osserva” e all'”oggetto dell’osservazione”, tali per cui il “misurare”, lungi dall’essere un’azione oggettiva in sé , permea e, quasi sempre, influisce sull’oggetto osservato, soprattutto quando tale “oggetto” è costituito dai comportamenti umani all’interno di un’organizzazione aziendale. La proposta per ridimensionare il “gaming” ci riporta su un concetto assai sviluppato in altri Ordinamenti amministrativi (su tutti la LOLF francese): l’utilizzo di indicatori di outcome, rilevati da istituti indipendenti rispetto alle amministrazioni oggetto di osservazione. Ricordiamo che su questa linea era ed è anche attestato il CNEL, con il programma, attivato in sinergia con l’ISTAT, di realizzazione di un portale della pubblica amministrazione contenente una estesissima messe di dati relativi alla qualità dei servizi resi dalle varie branche dalla PA (clicca qui per approfondire).

 La nuova riforma della Pa e il fascino discreto del performance management – Gianfranco Rebora 2104

CNEL – Livelli e qualità dei servizi della pubblica amministrazione

Il CNEL è un’istituzione in via di scioglimento. Tuttavia, in ogni caso, lascerà alla Pubblica amministrazione e agli studiosi il frutto dell’impegno del suo ultimo quinquennio nella predisposizione, in partnership con l’ISTAT, del portale statistico della PA, sistema delle performance. Quanto a dire il primo progetto generale – cioè non “autoctono” da parte di questa o di quella amministrazione – per generare un sistema di indicatori di performance delle Amministrazioni pubbliche in grado di realizzare quel sistema della Valutazione, di cui si parla soltanto. Per gli approfondimenti sull’attività posta in essere dal CNEL clicca qui

Il giorno 23 luglio 2014 la Presentazione della Relazione annuale 2014 

 Presentazione della Relazione annuale 2014 sui livelli e la qualità dei servizi offerti

 Relazione CNEL sulla qualità dei servizi della PA 2014

La pubblicazione degli atti di spesa sui siti istituzionali – Alessandro Tombolini

Pubblichiamo un commento alle misure di trasparenza totale degli atti di spesa inserite dal governo Renzi nel decreto legge – non ancora pubblicato – varato in Consiglio dei Ministri lo scorso 18 aprile 2014. Vedi anche su questo sito i riferimenti legislativi e lo scadenzario degli obblighi di trasparenza introdotti dal decreto legislativo n 33 del 14 marzo 2013 (clicca qui)

ATTI DI TRASPARENZA E DIRIGENZA PUBBLICA

Dopo la riunione del Consiglio dei Ministri di venerdì 18 aprile è stato pubblicato un comunicato stampa che riassume per capi il contenuto del provvedimento adottato (vedi qui). Apprendiamo che nell’ambito della “Revisione della spesa, semplificazione ed efficienza nelle pubbliche amministrazioni” viene sancito l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di pubblicare sui siti istituzionali ed attraverso un portale unico i dati relativi alla spesa e l’indicatore della tempestività dei pagamenti. Si tratta di una disposizione che in realtà si sovrappone a normative già esistenti e quindi la decretazione in questo campo, al di là dei requisiti di urgenza non immediatamente ravvisabili, ha un valore soprattutto enfatico. Questa notizia, pur con le cautele dovute nel commentare una disposizione non analizzata nella sua completa stesura, conduce ad una riflessione immediata. Le amministrazioni con elevata complessità e dimensione significativa inonderanno i loro siti con migliaia di informazioni relative ad ogni singola spesa. In questo mare di dati il cittadino dovrebbe esercitare il suo “controllo sociale” quale portatore di interessi e formare le proprie opinioni rispetto alla bontà gestionale dei manager pubblici. Due fattori non vanno però trascurati in questa analisi. La difficoltà di reperire per il cittadino controllore dei dati di spesa gli elementi di congruità, di necessità e di correlazione alla missione dell’amministrazione interessata. Già immaginiamo le energie e le risorse dedicate a rispondere ad interrogazioni, articoli di stampa e altre voci indignate rispetto a spese che seppur congrue e utili non verranno percepite come tali. La amministrazione X spende euro Y in pulizia. Per sapere se questa spesa è uno spreco di denaro pubblico o meno bisognerebbe conoscere i mq ed il numero degli immobili serviti, la configurazione di servizio scelta, il tipo di convenzione ecc. Sono informazioni in possesso di tutti? La risposta è scontata. La seconda considerazione è più di principio e intende seminare dubbi sulla stessa utilità delle informazioni analitiche sulla spesa. Se io cittadino possiedo 500 azioni di una società quotata in borsa troverò mai interesse nell’analisi del conto fornitori e chiederò la lista degli acquisti? Il no è di rito: probabilmente sarò interessato solo ai dividendi e all’aumento di valore dei titoli.

Nella valutazione della gestione della cosa pubblica, riteniamo debba farsi riferimento non tanto a quanto si è speso (esistono i vincoli di bilancio da sempre nella contabilità pubblica) ma al valore sociale creato e al reddito o alla perdita che l’amministrazione avrebbe conseguito se i suoi servizi fossero stati tariffati. Siamo convinti da sempre che un sistema di tariffe ombra permetterebbe un giudizio sintetico e implacabile sull’operato di ogni manager pubblico. Quotare i servizi con riferimento a consimili prodotti del settore privato o pubblico di realtà straniere permetterebbe di valutare l’operato in termine di perdite e profitti, creando le stesse condizioni di stress positivo tipiche del mercato, con un naturale incremento di efficienza. L’operato di ogni amministrazione verrebbe tradotto in ricavi virtuali e confrontato con i costi correlati, senza lasciare troppi spazi alla irrefrenabile e italica propensione alla ricerca di giustificazioni.

Alessandro TOMBOLINI

CNEL 19 MARZO 2014 -CONFERENZA ANNUALE SUI SERVIZI OFFERTI DALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

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Il CNEL – Consiglio nazionale sull’economia e il lavoro di cui il Governo propone l’abolizione – si occupa da anni con risultati concreti della costituzione di un portale presso l’ISTAT contenente gli indicatori di performance e di impatto dei vari rami dell’Amministrazione (VEDI QUI)

Su  questo tema è indetta per il prossimo 19 marzo la Conferenza annuale sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalla PA.

  Invito 19 marzo 2014 – Conferenza annuale sui servizi PA 

CNEL – RELAZIONE 2013 SULLA QUALITA’ DEI SERVIZI DELLA PA

 

Il sito web www.eticapa.it

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Siamo un gruppo di funzionari, di dirigenti pubblici e di professionisti interessati alle sorti della Pubblica Amministrazione italiana,  da sempre convinti della necessità di una sua riforma. Abbiamo storie diverse ma sempre caratterizzate da impegno sul lavoro e da voglia di realizzare. Siamo insofferenti alle lentezze, alle ingiustizie e alle pratiche corruttive che caratterizzano la “mala amministrazione”.

Abbiamo fondato nell’anno 2007 un’associazione libera e apartitica denominata profeticamente “Nuova Etica Pubblica”. L’associazione  dibatte i problemi della PA e la sua vita è da sempre caratterizzata da periodici incontri conviviali con personaggi politici  e accademici  che  discutono con noi sui problemi di un Paese che ha smarrito il senso della sua direzione.

Abbiamo creato nel 2013 questo sito che ha lo stesso nome dell’associazione, ricevendo un ideale testimone dai colleghi del sito “clubdirigentiPa” del quale “www.eticapa.it” vuole essere prosecuzione e implementazione. La sua finalità  è quella di mettere a disposizione un portale che consenta a chi è interessato – non necessariamente gli addetti ai lavori – di informarsi, approfondire, dibattere sulle numerose tematiche  in cui le pubbliche Amministrazioni del nostro Paese sono protagoniste principali.

 Il presidente dell’ Associazione Etica PA è Antonio Zucaro, già direttore generale del Personale del Ministero della Pubblica istruzione, Consigliere del CNEL; il segretario dell’Associazione e direttore del sito è Giuseppe Beato, già direttore di Ragioneria e finanza dell’INPDAP e vice-presidente della CIDA Federazione pubblica.

Come da Statuto, è stato rinnovato di recente il nostro Consiglio direttivo, che comprende non solo persone interne alle pubbliche amministrazioni ma anche professionisti esterni, comunque interessati/coinvolti alle vicende della burocrazia.

Ci supporta e consiglia un prestigioso Comitato scientifico composto da Manin Carabba, Luigi Corvo,Guido Melis, Gianfranco Rebora, Eugenio Schlitzer e Nicoletta Stame (vedi qui).

Ha realizzato il sito il dr. Paolino Madotto, consulente di ict, innovazione e comunicazione digitale, che cura la parte di comunicazione digitale e social del sito internet.

Siamo impegnati in questo progetto in forma totalmente volontaristica e gradiremo  tutti i contributi che potrete darci, in termini di idee, di elaborazioni, di informazioni dall’interno delle pubbliche Amministrazioni e anche dell’indispensabile sostegno finanziario. Ringraziamo i soci fondatori del sito “clubdirigenti PA” che ci hanno consegnato nel 2013 un prezioso testimone.

INPS: nuova pagina facebook e debutto su youtube

L‘Inps rafforza la sua presenza sui social network con l’apertura di una nuova pagina Facebook dedicata al sistema contributivo (dopo quelle su riscatto della laurea, buoni lavoro e lavoro domestico) e di un proprio canale tematico su YouTube. Lo scopo è rendere disponibili ad un numero sempre maggiore di utenti i contenuti informativi già presenti sul sito istituzionale, diversificando gli strumenti. Ad oggi sono circa 10.000 i lettori della pagine Inps su Facebook, ma attraverso la nuova pagina e Youtube si punta ad allargare ulteriormente la platea. In particolare, sostiene l’ente, Facebook e YouTube rappresentano i canali ideali per diffondere e sostenere una cultura della previdenza nei confronti dei cittadini più giovani, ancora impegnati negli studi o appena entrati nel mondo del lavoro. La nuova pagina Facebook “Pensioni: sistema contributivo” intende fornire informazioni sui contributi obbligatori, da riscatto o figurativi, su come viene calcolato il montante contributivo, su come consultare il proprio estratto contributivo ed altro ancora. È rivolta soprattutto ai lavoratori più giovani che percepiranno la futura pensione in base al cosiddetto “sistema contributivo puro”. Per accedere alla pagina tematica è necessario avere un profilo Facebook, dal quale digitare in ricerca “Pensioni: sistema contributivo” o andare direttamente su www.facebook.com/INPS.SistemaContributivo e cliccare su “Mi piace”. Il canale YouTube ospiterà inizialmente i materiali di attualità prodotti dall’Istituto, come il video di Bruno Bozzetto sulla riforma delle pensioni e i video del servizio informativo “Inps in onda”, ma saranno aggiunti contenuti nel prossimo futuro. Il canale è  visibile liberamente all’indirizzo www.youtube.com/user/INPS.Comunica. Iscrivendosi, gli utenti potranno essere costantemente aggiornati sui nuovi contenuti caricati e sulle novità. L’archivio di tutti i materiali multimediali dell’Istituto è comunque disponibile all’interno della sezione “Inps Comunica” del portale www.inps.it. I contenuti delle pagine Facebook e del canale YouTube, ovviamente, avranno solo una generale valenza informativa: per eventuali approfondimenti, come pure per le richieste di servizi o prestazioni, occorre far riferimento al portale www.inps.it.

CNEL – Relazione annuale al Parlamento e al Governo

Presentazione

di Antonio Zucaro

L’ articolo 9 della legge 15/2009 prevede che il CNEL debba presentare ogni anno al Parlamento e al Governo una “ Relazione “ sui livelli e sulla qualità dei servizi erogati dalle pp.aa. a imprese e cittadini.

Come dire: brevi cenni sull’ Universo. In realtà, questo che avrebbe potuto essere un adempimento solo formale, redatto in termini generici e magari distorto da logiche sindacal-burocratiche è diventato, già dall’ anno scorso, un appuntamento importante per capire come funziona e dove va a parare il sistema amministrativo italiano.

Ciò, per una fortunata coincidenza. In primo luogo, il CNEL ha potuto affidare il compito di Relatore a Manin Carabba, nominato come Consigliere esperto dal Presidente della Repubblica, e che aveva già diretto presso il CNEL, quand’era Presidente di Sezione  della Corte dei Conti, un gruppo di lavoro interistituzionale sulle pp.aa. La grande esperienza e la rete di relazioni di Manin Carabba hanno potuto, così, impegnarsi  nell’ assolvimento di questo vasto e difficile lavoro.

Nei gruppi di lavoro che hanno prodotto i diversi segmenti della Relazione sono stati coinvolte numerose Istituzioni ed Amministrazioni, dalla Banca d’ Italia al Ministero della Giustizia. Contributi preziosi, tra i quali, tuttavia, è particolarmente emersa – e qui sta il secondo elemento della coincidenza – la nuova, grande capacità dell’ ISTAT di elaborare metodi e tecniche in grado di supportare con dati reali e significativi un lavoro di queste dimensioni e difficoltà. Ciò, sia per i progressi compiuti dal SISTAN ( Sistema statistico nazionale ), sia per l’ integrazione ormai realizzata a livello OCSE, che consente comparazioni sulla base di indicatori standardizzati. Sia, più semplicemente, perché – e questo interessa tutti noi – l’ ISTAT è una Amministrazione pubblica che funziona.

Questa combinazione ha prodotto le Relazioni 2011 e 2012, insieme ai rilevanti  contributi di Amministrazioni ed esperti, e soprattutto sta producendo un fattore di conoscenza e di innovazione straordinario, nel panorama amministrativo italiano, ovvero il Sistema informativo federato sulle performance finali delle pubbliche amministrazioni del nostro Paese. Proposto nella Relazione dell’ anno scorso ed avviato con la Relazione di quest’anno, il Sistema – che è componente del portale della P.A. sotto la responsabilità del Ministro per la Funzione pubblica – può fornire  una solida base ad una serie di istituti previsti dalle leggi di riforma e rimasti sulla carta proprio per la difficoltà di fondarli su valutazioni obiettive: dalla responsabilità dei dirigenti ai costi standard, dalla spending review ai livelli essenziali di prestazione.

Non si tratta, perciò, di una innovazione meramente tecnica. In questa Relazione,  ed in tutto il lavoro che si è svolto e si continuerà a svolgere su questa materia presso il CNEL, si sta manifestando una nuova visione dei processi di riforma amministrativa, finora bloccati dalla sorda resistenza di una cultura, ancora prevalente, di carattere giuridico-amministrativo-contabile , oltre che dagli interessi particolari e dalle rendite di posizione proliferati sotto l’ombrello di questa cultura.

Di questa visione, sul sito, parleremo ancora …….

Questo è il link al sito del CNEL per leggere la relazione integrale.     http://www.cnel.it/53?shadow_documenti=23042

 

 

 

Giurisdizioni superiori e dirigenza pubblica

Corte costituzionale n. 313/1996
Corte costituzionale n.275 /2001
Corte di Cassazione, sentenza 11 giugno 2001, n. 7859
Cassazione sez. un. 5659/2004
Corte costituzionale n.193/2002
Corte costituzionale  ordinanza n.11/2002
Corte costituzionale n.233/2006
Corte di cassazione 2233 del 2007
Corte costituzionale n.103/2007
Corte costituzionale n.104/2007
Corte costituzionale n.390/2008
Corte costituzionale n.351/2008
Corte cass. n. 9814/2008
Corte costituzionale n.161/2008
Corte costituzionale n. 371/2008
Corte costituzionale n. 215/2009
Corte costituzionale n. 9/2010
Corte costituzionale n. 81/2010
Corte costituzionale n. 147/2010
Corte costituzionale n. 149/2010
Corte costituzionale n. 150/2010
Corte costituzionale n. 195/2010
Corte costituzionale n. 213/2010
Corte costituzionale n. 225/2010
Corte costituzionale n. 304/2010
Corte costituzionale n. 308/2010
Corte costituzionale n. 324/2010
Corte costituzionale n. 351/2010
Corte costituzionale n. 19/2011
Corte costituzionale n. 42/2011
Corte costituzionale n. 52/2011
Corte costituzionale n. 68/2011
Corte costituzionale n. 69/2011
Corte costituzionale n. 156/2011
Corte costituzionale n. 189/2011
Corte costituzionale n. 228/2011
Corte costituzionale n. 321/2011
Corte costituzionale n. 339/2011
Corte costituzionale n. 53/2012
Corte costituzionale n. 173/2012
Corte costituzionale n. 212/2012
Corte costituzionale n. 223/2012