Leggi sulla Pubblica Amministrazione e loro attuazione, un caso di scuola: il sistema di misurazione e valutazione della performance.

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Pubblichiamo la recentissima Sentenza n 4641 del 13 ott 2015 della IV sezione del Consiglio di Stato che – su ricorso dell’Associazione Dirpubblica e capovolgendo il precedente giudizio di merito del T.A.R. Lazio – ha ordinato all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, all’Agenzia delle Entrate e al Ministero dell’economia e delle Finanze di provvedere all’adozione del “Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa” entro 180 giorni dalla notificazione della sentenza, salva la nomina di un Commissario ad acta in caso di ulteriore inadempimento. Piove sul bagnato per le agenzie governative! Dopo la Sentenza della Corte costituzionale n 37/2015 che ha travolto un meccanismo illegittimo di preposizione dei dirigenti in vigore da lustri, ora esse vengono duramente “bacchettate” in ordine all’omessa attuazione dell’articolo 7 – vedi – del d. lgs n 150/2009 (“riforma Brunetta” do you remember?), cui si doveva dar corso entro il 31 dicembre dell’anno 2010 (successivo articolo 16, comma 3).

Di fronte all’inadempimento di alcune amministrazioni pubbliche, rilevato e condotto a soluzione solo attraverso una Sentenza di 2° grado (che fa da contrappunto negativo allo zelo di altre amministrazioni – quali l’INPS  che nello stesso periodo ha prodotto due provvedimenti in materia, dei quali il secondo “in via sperimentale” –  si vedano le due determinazioni presidenziali del 2010 -clicca qui e del 2015 – clicca qui ), la domanda da porci in conseguenza è: cosa hanno fatto tutte le altre Amministrazioni pubbliche sul punto? Hanno adempiuto? L’articolo 16 della Brunetta prescriveva l’obbligo per Regioni ed Enti locali di adeguare i propri ordinamenti all’obbligo in questione…… E i Ministeri, hanno adempiuto? Il MEF pare proprio di no….Esiste un soggetto pubblico operativo realmente funzionante che gestisca il monitoraggio di queste cose? Il Dipartimento funzione pubblica, “erede” delle funzioni che il d. lgs. 150 aveva demandato alla soppressa CIVIT fa qualcosa sul punto? Insomma, “siamo vincoli o sparpagliati?”, direbbe Peppino De Filippo.

Al di là della facile battuta, ci sembra qui necessario richiamare l’attenzione sulla scarsissima capacità delle leggi sulla PA emanate negli anni scorsi di innescare veri processi di innovazione nelle Pubbliche Amministrazioni. La previsione di adempimenti che  devono coinvolgere le circa 10.000 amministrazioni pubbliche in cui si articola il nostro ordinamento amministrativo richiedeva e richiede robuste azioni di implementazione in fase di attuazione, programmi, tempi d’attuazione e organi all’uopo deputati. Altrimenti le prescrizioni di legge sono destinate a rimanere inattuate, come le classiche “gride” del Ducato di Milano nel XVII secolo raccontate da Alessandro Manzoni. Le disposizioni sulla pubblica amministrazione “diluviano”, ma sono poco o nulla rispettate e attuate. Sarà questo il destino anche della recente Legge n 124/2015? (vedi qui)

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