Qual è la distanza fra le prese di posizioni accademiche e le azioni poste in essere da un ufficio pubblico? Generalmente è siderale: garantito il consenso e molti applausi per le enunciazioni di principio, ma scarso o nullo il seguito nella realtà concreta.
Non è il caso del saggio del dr. Valerio Talamo, direttore generale dell’Ufficio Relazioni Sindacali al Dipartimento della Funzione Pubblica, che riprendiamo qui sotto, che tratta di un fenomeno frequentissimo che danneggia tutti i cittadini e lo scorrere ordinato della vita pubblica: quello della proclamazione degli scioperi da parte di sindacati con bassa o nulla adesione e del danno che tale proclamazione generalmente arreca con il solo effetto annuncio.
Si è diffuso come un cancro l’uso di proclamare scioperi in servizi pubblici della massima rilevanza (trasporti, scuola, uffici) da parte di sindacati dalla rappresentatività praticamente inesistente, i quali, utilizzando un diritto costituzionale garantito a chiunque, proclamano scioperi – magari il venerdì – fidando sul fatto che la sola comunicazione di quello “sciopero” provocherà disagio all’utenza accreditando così la sigla che l’ha proclamato. “Vittima e ostaggio è il cittadino-utente. Quando lo sciopero nei servizi viene promosso da sindacati a scarso seguito è spesso strumentale all’ “effetto annuncio” e serve per accreditare l’organizzazione sindacale a prescindere dall’esistenza di una vertenza e dalla sua soluzione“. “potere vulnerante degli scioperi “polvere“”. “Le organizzazioni proclamanti, nonostante la bassa adesione, contano sul noto effetto annuncio per generare quell’allarme sociale che concreta, in alcuni casi, vere e proprie ipotesi di comportamento sleale“. Basti osservare i tassi di adesione di scioperi nazionali o generali proclamati da associazioni non rappresentative che ascendono al 60% circa del ttotale degli scioperi proclamanti nel corso di un anno e ricevono percentuali di adesione variabili dallo 0.5 per cento al’1%.
Nel saggio del dr. Talamo – ripreso qui sotto dalla “Rivista giuridica AmbienteDiritto – n. 2/2024” con il titolo “Sciopero di accreditamento e oneri di comunicazione. Il ruolo del Dipartimento della Funzione Pubblica” – non ci si limita a tracciare in punta di diritto i presupposti che determinano e obbligano lo Stato – detentore degli obblighi di rispetto degli interessi generali della collettivivtà – a rendere trasparente l’atto di proclamazione degli scioperi, ma si opera – come civil servant – affinchè il diritto alla trasparenza sia effettivamente attivato. Nel caso in esame, proclamazione accademica e azione pubblica concreta si sono sposati: il Dipartimento della Funzione Pubblica, incardinato nel Ministero della Pubblica Amministrazione, ha prodotto sotto il suo coordinamento un applicativo che consente a tutti i cittadini di conoscere, ex ante, la sigla sindacale che proclama lo sciopero, la sua rappresentatività e il tasso di adesione allo sciopero, a posteriori. Si invita pertanto a visitare il sito del Dipartimento al seguente indirizzo:
https://crusc-gepas.perlapa.gov.it/home
Si potranno così verificare il reale fondamento di una proclamazione di sciopero – si vedano i dati reperiti a caso sul sito in questione – per la tranquillità dei cittadini che accederanno all’applicativo e dei conseguenti comportamenti da adottare nel giorno dello sciopero.
Con salvezza del diritto di sciopero e dei diritti delle minoranze, ma con salvezza anche dei superiori diritti della generalità dei cittadini.
Giuseppe Beato.