L’uso dello strumento digitale e la percezione della Pubblica amministrazione nel nostro Paese.

Milano finanza

La pubblica amministrazione nel nostro Paese non gode nel suo complesso di grande prestigio presso l’opinione pubblica. C’è una percezione diffusa degli uffici pubblici come soggetti “ostili” e “arroganti” nei confronti di cittadini, professionisti e imprese. Questi umori sono ben rappresentati dall’articolo comparso su Milano Finanza dello scorso 4 novembre 2015, che qui riproduciamo. Si parla dell’uso invalso in molte pubbliche amministrazioni  di utilizzare lo strumento informatico per scaricare sull’utenza l’onere della certificazione di stati di fatto e situazioni.

Il “cliente ha sempre ragione“, insegna una fondamentale regola di mercato. Il fatto che la Pa non produca beni e servizi vendibili, non la sottrae dall’obbligo di prestare la dovuta attenzione alle lamentele di chi – cittadini, imprese e professionisti che, pagando le imposte, ne consentono il funzionamento – rappresenta il “datore di lavoro” e la ragione stessa del suo esistere. Per realizzare un efficace modo di ascolto e monitoraggio delle valutazioni dei suoi utenti, é necessaria la presenza di un efficiente sistema di customer satisfaction -in linea con le esperienze delle migliori aziende private.

Ciò aiuterebbe proprio chi opera nei vari settori della PA a comprendere le criticità che maggiormente angustiano i suoi utenti e a indurre le opportune correzioni di rotta. Sarebbe un sistema di “flusso di comunicazioni” fra Pa e cittadini che farebbe bene a tutti, cittadini stessi e operatori pubblici.

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