Il buon andamento dell’introduzione delle “segnalazioni di illecito” nelle pubbliche amministrazioni (Whistleblowing)

Strano Paese è l’Italia, dove si enfatizza al massimo ciò che non funziona (giusto), ma si passano sotto silenzio e/o si guardano con scetticismo i successi – o quantomeno i palpabili passi in avanti – di altre situazioni. Ciò vale anche e soprattutto per gli uffici pubblici.

Ci riferiamo all’istituto della segnalazione anonima degli illeciti, istituto giuridico mutuato dalla legislazione federale U.S.A. – lì denominato col termine “Whistleblowing” e in vigore da 30 anni (vedi qui le caratteristiche). Ebbene, grazie anche a un movimento di opinione – cui non è estranea la nostra associazione – che ne individuò subito le notevoli potenzialità nella lotta alla corruzione nelle amministrazioni pubbliche (e private), una legge di due anni fa ne ha definito con accuratezza i contorni della necessaria tutela di colui che segnala l’illecito dal punto di vista del suo anonimato e della tutela da eventuali ritorsioni nei suoi confronti (si veda qui il testo dell’articolo 1 della legge 20 novembre 2017, n. 179).

Da quell’anno, i rapporti annuali dell’Autorità anticorruzione, cui è affidato il compito di ricevere le segnalazioni di illecito e/o mala gestione da parte di qualunque impiegato pubblico, segnalano un aumento esponenziale delle segnalazioni di illecito in pubbliche amministrazioni (anche a parziale smentita di un certo scetticismo manifestato all’inizio dallo stesso presidente ANAC Raffaele Cantone – vedi qui il suo intervento a un nostro convegno). Il Grafico qui sotto parla chiaro: il numero di segnalazioni pervenute all’ANAC dal 2017 è più che raddoppiato nel successivo anno 2018 e si avvia a battere altri record nel 2019.

Copia di segnalazioni-ricevute-nellanno-2019

Sarà forse per ora un ago nel pagliaio? Sicuramente è una scommessa da giocare! Non è stato posto in risalto il fatto che il maggior numero di segnalazioni di illecito (51,7%) sia pervenuto da uffici del Sud e delle Isole (pag. 4 del rapporto ). Perchè non dovremmo mettere in correlazione proprio questo dato con l’altro – comunicato da ANAC nel rapporto anticorruzione dei giorni scorsi (vedi qui) – riguardante il numero rilevante di procedimenti penali apertisi nelle stesse regioni?

Ripresentiamo qui sotto il rapporto del luglio 2019, evidenziando – insieme ai tipi di “utilizzo improprio” di questo strumento (pag, 44), anche il numero di casi segnalati: 20 al Comune di Milano , 28 al Comune di Palermo , soli 1, 2 e 4 rispettivamente ai Comuni di Catania, Napoli e Roma (strano, molto strano), varie segnalazioni per le AA.S.LL. , 13 segnalazioni all’INPS, 52 segnalazioni in RAI, 49 segnalazioni in CONSIP, 68 segnalazioni in Finmeccanica. Buona lettura e una preghiera agli uomini di buona volontà: non si deve abbandonare questo percorso, ma potenziarlo!

Anac.4.Rapporto.Whistleblower

Anac – nota al Rapporto sui Whistleblower

Articoli Recenti Relativi