I mali della Curia, cambiando l’oggetto l’insegnamento é lo stesso.

Papa Francesco

L’etica e le convinzioni profonde, buone o cattive che siano, sono sostanze impalpabili, legate al cuore insondabile e alla coscienza di ciascuna persona. Eppure questa “categoria” dell’agire umano é la forza più potente nella vita di qualunque Comunità o organizzazione. I convincimenti intimi radicati nelle coscienze sono capaci di dare senso, forza e valore a un’istituzione oppure di corroderla dall’interno, qualunque siano le regole, le sanzioni o le situazioni in essere.

In questa ottica ci pare vadano lette le parole di un Uomo che fino a pochi giorni prima di diventare Papa attraversava le periferie malfamate di Buenos Aires, a piedi da solo, per andare a cercare anime. Egli, nell’omelia dello scorso 22 dicembre, non descrive solo le malattie e le tentazioni della Curia romana, ma il male etico che sempre minaccia di corrodere le menti e il cuore di chi è classe dirigente, in qualunque ambito di attività, di funzione e di lavoro si trovi ad operare. Nulla da aggiungere a queste parole, salvo la considerazione che la corruzione materiale segue sempre a ruota quella morale….stiamo parlando di Amministrazione pubblica, se ciò non fosse chiaro.

 La Curia sta male

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