I dati errati dell’OCSE sulle retribuzioni dei dirigenti pubblici italiani e le conseguenti speculazioni giornalistiche.

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VEDI ANCHE: IMPORTO MEDIO DELLE RETRIBUZIONI DEI DIRIGENTI PUBBLICI

Si verifica ormai con puntualità annuale un corto circuito mediatico che inizia a sapere di ridicolo: l’OCSE pubblica il suo Report annuale sulle pubbliche amministrazioni dei 35 paesi membri e qui in Italia i giornali a diffusione nazionale concentrano tutto il “fuoco mediatico” su un   unico dato – errato e/o ballerino – presente in quel rapporto: le retribuzioni dei dirigenti pubblici italiani.

In occasione della recentissima pubblicazione OCSE di Government at a glance 2017 (vedi qui il testo integrale) la pochade si è ripetuta puntualmente: alle pagine 102-105 del rapporto sono stati pubblicati gli importi delle retribuzioni dei “senior manager” e dei “middle manager” OCSE ed esce fuori che i dirigenti pubblici italiani hanno la retribuzione più alta di tutti, pari a 395.000 dollari l’anno, equivalenti a circa 337.000 euro (a secondo del cambio del giorno). Scandalo!!… Immediato articolo di supporto de “Il Fatto Quotidiano” : dirigenti-pubblici Ocse: in-italia-stipendio-medio-di-350mila-euro-il-secondo-piu-alto-tra-i-paesi-sviluppati. Incalza a seguire “La Repubblica“: I_dirigenti_dello Stato_sono_i_piu_pagati_d’Occidente. Ineffabile e a ruota  il paludato e professionale Sole 24 ore – pubblica-amministrazione-anziana-e-dirigenti-strapagati.

A questo punto l’opinione pubblica è provocata al punto giusto: la naturale reazione di irritazione per dover subire una tale prepotenza e l’offesa al senso comune per retribuzioni da nababbi a fronte di servizi spesso scadenti; la politica – sempre in agguato quando si tratta di lanciarsi su temi di corto respiro ma di forte impatto mediatico – è pronta a vellicare questi umori e a preparare la prossima riforma punitiva contro la dirigenza pubblica.

Peccato che questi dati sono falsi, falsi in senso etimologico e in senso comune, perché NON rappresentano la vera consistenza delle retribuzioni dei dirigenti pubblici italiani.

Prima di dare conto qui di seguito delle vere retribuzioni dei manager pubblici – certificate ufficialmente da ARAN (vedi qui i dati in questione sul sito istituzionale) , Corte dei Conti ( vedi qui la relazione-costo-del-lavoro-pubblico_2016) e Ragioneria dello Stato  (vedi qui il conto annuale 2016 , con una possibilità di navigazione, peraltro, pressoché inesistente) – vediamo rapidamente come si costruisce ogni anno questa ormai classica fake new: a) gli uffici burocratici dell’OCSE chiedono a non identificati uffici (o funzionari uti singuli?) dello Stato italiano (Presidenza del Consiglio? Dipartimento della funzione pubblica? singoli Ministeri?) i dati sulle retribuzioni di 5 Ministeri, considerati da loro (chissà perché?) rappresentativi dell’intera amministrazione pubblica di un Paese; b) quel (o quei) funzionario anonimo riscontra per spirito di collaborazione le richieste dell’ufficio OCSE compilando – supponiamo – un modellino statistico sul quale inserisce tre retribuzioni “tipo” , quelle dei senior manager (D1 e D2) e quella dei middle manager (D3); c) controlli ufficiali dell’ARAN o della Ragioneria dello Stato su questa certificazione statistica? Nessuno sicuramente, viste le palesi discordanze con i dati ufficiali da loro detenuti e certificati; d) A questo punto l’OCSE ci mette del suo! Infatti, nella certificazione delle retribuzioni comprende l’importo dei contributi previdenziali e assistenziali che in Italia sono di gran lunga i più alti di tutti (circa il 20% in più dell’importo complessivo della sola Retribuzione lorda annua). In questo modo viene a confondere la retribuzione lorda corrisposta al dirigente con il costo del lavoro , grandezza quest’ultima completamente diversa, nella quale figurano anche i contributi previdenziali versati all’INPS; e) a questo punto la frittata è pronta: il costo del lavoro – aumentato anche di un margine equivalente ai giorni di festività nazionale – (quindi,si badi bene,  NON la retribuzione annua lorda) di poche decine, fra di Capi di Gabinetto (gran parte dei quali non sono dirigenti pubblici ma magistrati amministrativi e/o avvocati dello Stato o addirittura magistrati tout court che occupano i massimi posti di responsabilità del Ministero della Giustizia) e dirigenti generali dei soli Ministeri dell’Economia , dell’Interno, della Giustizia , della Pubblica Istruzione della Salute e dell’Ambiente diventano le retribuzioni dei senior manager D1 (a diretto riporto dei Ministri) presentate dall’OCSE . In realtà l’OCSE espone anche i dati relativi a senior manager D2 (a riporto dei Capi di Gabinetto) e dei middle manager (per noi i dirigenti di 2a fascia); f) i giornalisti “esperti” di pubblica amministrazione dei grandi quotidiani fiutano il titolone e commettono un gravissimo peccato di informazione maliziosa perché presentano solo il costo del lavoro (peraltro incrementato con il calcolo di festività nazionali, eguale per tutti gli impiegati pubblici di un determinato paese) di poche decine di dirigenti apicali gabbandolo per “retribuzioni dei dirigenti pubblici italiani” che sono invece circa 168.000 ed hanno retribuzioni medie molto, molto inferiori……. del resto l’ha scritto l’OCSE“! …….E’ come se si volesse dare la misura media dell’altezza di uomini e donne in una nazione fornendo i dati dell’altezza di giocatori di pallacanestro che calzano scarpe con poderosi tacchi alti (l’incremento del 15,3%  sulla retribuzione lorda per le festività nazionali).

Noi siamo andati ad analizzare il dato OCSE e la relativa tabella – cosa questa che si guardano bene dal fare i giornali sopra citati: si vedano qui analiticamente i dati retributivi dei  senior manager e dei middle managerEcco di seguito le retribuzioni dei Senior manager certificate dall’OCSE con il metodo sopra sommariamente descritto: senior-manager La descrizione dei compensi contenuta in questa tabella non corrisponde alla realtà . Le certificazioni ARAN delle Retribuzioni annue lorde (RAL) per il medesimo anno 2015 (clicca qui sul documento ufficiale per verificare le varie voci) sono invece le seguenti: dirigenti di 2a fascia dei Ministeri (circa 2.360 unità): 90.577 euro annui; dirigenti regionali e comunali (circa 10.000 unità): 89.608 euro; segretari comunali e provinciali (circa 3.600 unità): 75.988 euro; dirigenti 2a fascia Agenzie fiscali (circa 520 unità): 107.950 euro; dirigenti 2a fascia Enti pubblici non economici (INPS, INAIL e ACI soprattutto, circa 740 unità):119.072 euro; Presidi/dirigenti scolastici (circa 7.400 unità): 58.174 euro; dirigenti sanitari delle AA.SS.LL. (circa 113.000 unità) 73.134 euro. Come appare chiaro, il grosso della dirigenza pubblica italiana – esclusi alcuni picchi retributivi delle Agenzie fiscali e degli Enti pubblici non economici – percepisce retribuzioni inferiori rispetto alla media OCSE che è di 78.000 euro annui circa . Le retribuzioni dei dirigenti di seconda fascia statali, regionali e locali sono al di sopra della media OCSE, ma comunque inferiori al dato sull’Italia riportato nella tabella OCSE indicato in  96.000 euro annui circa.

Per quanto riguarda le retribuzioni dei  top manager pubblici italiani il dato OCSE di 257.709 euro annui medi al netto di contributi e “calcolo festività”,  parimenti non corrisponde alle certificazioni ufficiali ARAN che attestano: 186.226 euro annui per i Ministeri (per circa 350 unità), 196.051 euro annui per le Agenzie fiscali (per circa 65 unità) 216.036 euro annui per gli Enti pubblici non economici (per circa 100 unità). La media OCSE per i senior manager D1 é 136.000 euro annui, per i D2 106.000 euro annui. Pertanto, dal confronto con i dati ufficiali ARAN, risulta effettivamente una retribuzione annua dei nostri top manager superiore alla media OCSE, ma fortemente inferiore sia rispetto ai dati presentati nella relativa tabella, sia – peggio – a quelli strombazzati dai grandi quotidiani italiani (395.000 dollari, ricordiamo). Comunque, di fondo, pur superiori alle medie dei Paesi OCSE, le retribuzioni dei top manager italiani sono più alte di quelle degli altri dipendenti perchè sono diverse le responsabilità e i rischi connessi all’esercizio delle funzioni svolte. E soprattutto vanno attribuite ad un universo statistico che può ascendere a non più di 1000 (considerando anche le cariche apicali dei dirigenti non contrattualizzati) dirigenti pubblici sui 168.000 totali.

Quelli sopra riportati non sono “dati di parte”, perchè sono pubblicati sul sito istituzionale dell’ARAN, l’autorità pubblica competente per la certificazione delle retribuzioni dei dipendenti pubblici italiani. Formuliamo la domanda: CHI HA FORNITO ALL’OCSE  I DATI ERRATI SULLE RETRIBUZIONI DEI DIRIGENTI ITALIANI?     Cosa hanno da dichiarare quei giornalisti che pubblicano notizie chiaramente fuorvianti, suscitando inutilmente e dannosamente un odio sociale contro una parte del ceto dirigente del Paese? A chi giova tutto questo? Solo ai costruttori di scandali e ai mestatori della quiete pubblica.

Proprio a motivo dell’imbarazzante bagarre che si è creata negli ultimi giorni sugli stipendi dei dirigenti pubblici italiani, chiediamo al Presidente del Consiglio di dare disposizioni affinchè i dati da fornire agli uffici OCSE provengano dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni e non da fonti improprie che non possono che creare il massimo della confusione. Chiediamo anche che il Presidente dell’ARAN – responsabile della certificazione delle retribuzioni dei dipendenti pubblici – denunci quello che si può oggettivamente definire come un imbroglio in corso da anni sulla realtà delle cose (conosciamo fior di professori universitari che tuonano contro gli stipendi “vergognosamente alti” dei dirigenti pubblici italiani) o, quantomeno, chiarisca ufficialmente i termini complessivi della questione.

Giuseppe Beato

N.B.: Vedi anche qui una descrizione più dettagliata su “numero e retribuzioni dei dirigenti pubblici italiani e confronti con i manager privati”.

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