Il puzzle dell’istruzione professionale nel sistema attuale – Giuseppe Fiori e Fabrizio Manca

 istituti tecnico professionali

L’istruzione scolastica è  una delle funzioni fondamentali della Repubblica più martoriate nell’ultimo ventennio di riforme e controriforme. Attribuzioni istituzionali segmentate fra Stato, Regioni, Province e Comuni, deleghe legislative di funzioni alle Regioni mai tradottesi in operatività fruttuosa, nuovo titolo V della Costituzione che ingarbuglia ancor più la ripartizione delle funzioni fra legislazione statale e legislazione regionale – (vedi art. 117 promulgato nel 2001).

Nell’articolo di Fiori e Manca viene diffusamente descritta l’evoluzione della vicenda degli istituti tecnico-professionali e, più in generale, lo stato di disordine e di confusione istituzionale generato da una legislazione incerta ed in continuo sommovimento nel corso degli anni.

Giuseppe Fiori e Fabrizio Manca – Istruzione e formazione: la galassia degli apparati.

Altri materiali in ordine alla ondivaga legislazione sull’istruzione tecnico-professionale.

Legge Fioroni – art 13 DL 7 CONVERTITO IN LEGGE 40 2007

Carrellata sulla legislazione degli Istituti Tecnico-professionali fino all’anno 2011

Gennaio 2014 – Il Tar annulla la riforma Gelmini sugli Istituti tecnico-professionali.

Alessandro Di Casola – Problematiche costituzionali sulla formazione professionale.

LE CITTA’ METROPOLITANE – LA LEGGE 7 APRILE 2014 n 56

città metropolitane

Pubblichiamo la LEGGE 7 aprile 2014, n 56 – disposizione sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni dei Comuni , detta anche “Riforma Del Rio”. Per una più rapida comprensione sono presenti anche due brevi saggi illustrativi:

Città metropolitane, nuove province e piccoli Comuni: una buona legge che sollecita cambiamenti di Pietro Barrera.

Province e Metropoli nella Riforma Delrio. Cenni sulla legge n 56/14 di Giuliano Serges

Le città Metropolitane nella legge 56/2014 di Arturo Bianco

Sentenza Corte Costituzionale n 220 del 2013 – Illegittimità cost articoli 17 e 18 della DL 95 del 2012

Le unioni dei comuni – Realtà e legislazione dei piccoli comuni

ITALIA 1

I piccoli Comuni nella realtà italiana costituiscono oasi di pace e di ricchezze nascoste, dove molti amano immergersi quando desiderano recuperare momenti di vera umanità e di serenità profonda. I Comuni italiani con meno di 5.000 abitanti sono 5.683 sugli 8.000 circa totali; la loro popolazione è di più di 10 milioni di abitanti sui 60 milioni complessivi. Continua a leggere

Il punto sulle misure di spending review sugli stipendi dei dirigenti pubblici previste dal “Piano Cottarelli”

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Ferve il dibattito sulle misure di risparmio sul pubblico impiego previste per il 2014. In particolare diamo qui conto dei riferimenti specifici alle retribuzioni dei dirigenti pubblici presenti nel  Piano Cottarelli del 23 marzo 2014 – vedi qui testo integrale recentemente emanati e/o diffusi dal Governo.

Dalle ipotesi di intervento di Spending review di Cottarellli  sugli stipendi pubblici – vedi qui le slide specifiche-  pubblico impiego retribuzioni cottarelli slide  – si evince  che le retribuzioni LORDE degli alti dirigenti della pa italiana risultano superiori a quelle dei loro colleghi tedeschi, inglesi e francesi. Sulla oggettività delle metodologie di comparazione dei livelli retributivi – così come effettuata da vari studi recenti (leggi qui la voce.info sugli stipendi dei dirigenti pubblici italiani) – sono state già espresse precise riserve: prima fra tutte la non comparabilità degli importi lordi in presenza di sistemi di prelievo contributivo e tributario completamente differenti fra i diversi Paesi osservati.

Inoltre, pur con i suddetti rilievi metodologici, la retribuzione lorda dei dirigenti di seconda fascia italiani (che sono la grande maggioranza) risulta di poco superiore alla media (ultima riga della slide di pagina 15). La questione è sempre la stessa: perché si prendono a modello le retribuzioni dei dirigenti apicali e di 1a fascia che sono circa il 4% dell’intera popolazione dei dirigenti pubblici amministrativi (vedi qui) ?

Le retribuzioni complessive, infine, del pubblico impiego risultano dalla pagina 16 delle slide di Cottarelli come in linea nel 2012-2013 con la media delle retribuzioni del settore privato.

Sulla questione vedi anche un nostro approfondimento specifico: Clicca qui 

TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA DEL 2014

 DEF 2014 Consiglio dei Ministri 8 aprile 2014 – Sezione III

Pubblichiamo il testo integrale del DEF 2014 varato ieri in Consiglio dei Ministri. Le indicazioni del Governo sulla riforma della Pubblica amministrazione sono presenti alla pagina 18 del documento. Molto sintetiche “Progressivo abbassamento dell’età dei lavoratori pubblici,  attraverso un ricambio generazionale che consenta di acquisire nuove competenze, innalzando le professionalità e riducendo la spesa. Nuovo sistema per la dirigenza pubblica che consenta anche una virtuosa osmosi con il settore privato. Piano nazionale di mobilità per una più razionale distribuzione delle risorse umane nelle diverse amministrazioni. Contenimento degli stipendi apicali e introduzione di premi legati ai risultati ottenuti, basati su sistemi di valutazione affidabili. Effettiva adozione delle misure per accrescere l’integrità nelle pubbliche amministrazioni rafforzando la prevenzione della corruzione e i poteri dell’Autorità preposta”.  Chiara solo la data di attuazione di queste misure: maggio 2014. La netta sensazione è che il Governo non abbia voluto dare alcuna anticipazione ufficiale sul pacchetto di misure in elaborazione, limitandosi alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio in conferenza stampa sul tetto delle retribuzioni agganciato a quella del Presidente della Repubblica.

DEF 2014 Consiglio dei Ministri 8 aprile 2014 -Sez I – Programma di stabilità dell’Italia

DEF 2014 Consiglio dei Ministri 8 aprile 2014 Sez II – Analisi e tendenze della finanza pubblica

LA STAMPA 10 APRILE 2014 – TAGLIO DEI SUPER STIPENDI

LE SLIDE DI MATTEO RENZI

Tutti abbiamo conosciuto il potere un po’ ipnotico delle slide presentate durante un convegno o in un corso di formazione. Qui però non è di scena un professorino di scienza dell’organizzazione o di teorie economiche; qui c’è un Presidente del Consiglio che, presentando le slide, si impegna alla realizzazione dei punti programmatici in esse contenuti: le slide non sono solo “esemplificazioni” ma impegni….le slide sono “pietre” potremmo dire: se non verranno realizzate, il loro contenuto diventerà la rappresentazione plastica di un fallimento (ricordiamo il “contratto con gli italiani” che Silvio Berlusconi presentò a Porta a porta durante la campagna elettorale 2001 e il suo impegno che “in caso di mancata realizzazione di almeno 4 dei 5 punti del programma non mi candiderò alle prossime elezioni“). Speriamo per noi e per i nostri figli che la storia non si ripeta.

 Slide RENZI 12 marzo 2014

CONVEGNO UIL SULLA RIFORMA DELLA GOVERNANCE INPS e INAIL

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Convegno tenutosi in Direzione generale INAIL il 16 febbraio 2014, con la partecipazione di Angeletti, Damiano, Sacconi, Di Gioia, Proietti.

CONVEGNO SU GOVERNANCE INPS e INAIL FEB 2014.

 

ADOZIONE DEL BILANCIO DI CASSA -PROPOSTA DI LEGGE CNEL

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Pubblichiamo  la proposta di legge di iniziativa del CNEL n 1999 (Camera dei deputati), che ha come obiettivo principale, oltre all’adozione del bilancio di cassa, l’integrazione delle disposizioni del d.lgs 150/09 con la programmazione economico finanziaria attraverso “il collegamento fra l’assegnazione e l’utilizzo delle risorse finanziarie e la previsione e il collegamento delle finalità e degli obiettivi assegnati alle varie funzioni” da realizzare attraverso “indicatori di prestazione, i livelli di servizio e gli esiti di ogni attività” e “strumenti e le modalità di verifica e di convalida dei valori così misurati, sulla base del Sistema statistico nazionale” (vedi articolo 4) – Clicca qui -proposta di legge atto Camera n 1999 del 24 gennaio 2014

Monitoraggio MEF sui debiti pagati alle imprese

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Link al sito del Ministero dell’Economia e finanze che ha pubblicato i dati del monitoraggio sui debiti delle pubbliche amministrazioni pagati alle imprese in applicazione del Decreto legge n 35 dell’ 8 aprile 2013  (convertito in Legge n 64 del giugno successivo). Risultano pagati 21,6 miliardi di euro sui 24,5 disponibili per il 2013. Vedi in proposito anche l’intervista di Alan Friedman a Franco Bassanini sulla possibilità di sbloccare ulteriori 60-70 miliardi di crediti delle imprese  (clicca qui)

MEF – MONITORAGGIO AL 22 GENNAIO 2014 DEI PAGAMENTI DEI DEBITI ALLE IMPRESE – link al sito 

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Agenda del Governo sulle autonomie territoriali – Intervista a Graziano Delrio

DEL RIO

Video-intervista all’on. Delrio al Convegno Bocconi del 20 febbraio 2014

Riproponiamo la video-intervista rilasciata da Graziano Delrio in occasione del convegno organizzato dall’Università Bocconi lo scorso 20 febbraio 2014 sul tema “La PA che vogliamo”. E’ presente su questo sito una Relazione sul Convegno

 

INIZIATIVE DEL CNEL SUI LIVELLI E LA QUALITA’ DEI SERVIZI DELLE PPAA

 

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La V Commissione del CNEL, presieduta dal Consigliere Manin CARABBA, ha promosso lo scorso 22 gennaio un incontro con le Confederazioni sindacali , fra le quali la CIDA – che rappresenta circa 120.000 dirigenti pubblici e privati – per discutere sugli indicatori di qualità dei servizi resi dalle pubbliche amministrazioni.

 La CIDA al CNEL per la relazione sui livelli di qualità dei servizi ai cittadini e alle imprese

 

 

OMS – Principi internazionali della salute

oms_logoPubblichiamo una rassegna dei documenti più significativi emanati dall’Organizzazione mondiale della sanità (VEDI) dal 1978 (dichiarazione di Alma Ata) ad oggi.

 I principi internazionali della salute

Particolarmente significativi “la Dichiarazione della Sanità mondiale” – HEALTH 21 – adottata  nel maggio 1998 e il documento finale della 1a Conferenza internazionale sulla promozione della salute, tenutasi ad Ottawa nel Canada nel novembre 1986, che fissò le linee guida che dovevano ispirare la politica degli Stati e L’Organizzazione mondiale della sanità a favore della Salute per Tutti per gli anni 2000 e oltre.

Dichiarazione di Alma Ata del 1978.

HEALTH 21 – 1998.

La Carta di Ottawa del 1986.

LA CARTA DI TALLIN (2008)

CNEL – Relazione 2013 sulla qualità dei servizi della PA

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Il 10 dicembre ultimo scorso il Presidente del CNEL Antonio MARZANO ha presentato alla Camera dei deputati la “Relazione annuale al Parlamento e al Governo sulla qualità dei servizi offerti dalla PA centrale e locale alle imprese e ai cittadini”. La relazione introduttiva del Consigliere Manin CARABBA è stata incentrata sull’esame del progetto, in fase di piena attuazione con l’ISTAT, di un sistema informativo integrato sulle performance delle pubbliche amministrazioni, centrali e territoriali. La filosofia di fondo del progetto, pienamente condivisa da questa associazione,  è quella di dare priorità a un sistema scientifico di indicatori dei risultati delle pubbliche amministrazioni che possa costituire presto il principale metro di riferimento per la valutazione da parte degli utenti e dell’opinione pubblica dell’operato del Settore pubblico del Paese.

CNEL – Relazione 2013 al Parlamento e al Governo sulla qualità dei servizi pubblici

 Manin CARABBA – Relazione introduttiva 2013

 

Semplificazione amministrativa: rapporto sugli atti più recenti del Governo.

Si presenta qui sotto un illuminante report sintetico prodotto dall’Ufficio per la semplificazione amministrativa del Dipartimento della funzione pubblica -diretto dalla dr.ssa Silvia Paparo – che fa il punto sullo “stato dell’arte” del processo di semplificazione amministrativa a favore di cittadini e imprese. Questa la premessa bruciante del report: “Nella graduatoria Doing Business 2013 della Banca Mondiale l’Italia è al 25° posto su 27 tra  i Paesi UE. Inoltre, è al 73° posto su 185 Paesi per il complesso degli indicatori esaminati (nel 2012 era al 75° posto), all’84° per l’avvio di impresa, al 103° per il rilascio del permesso di costruire, al 131° per il pagamento delle tasse, al 160° per l’enforcing contracts (tempi della giustizia civile)“. Vengono, a seguire, illustrati gli ultimi interventi legislativi nella materia e viene, altresì, esposta la strategia necessaria perché si compiano passi in avanti nell’eliminazione dei vincoli burocratici esistenti.

Dipartimento delle funzione pubblica: Rapporto sulla semplificazione – aprile 2013.

Articolo de “la voce info” – Parola d’ordine: VALUTAZIONE.

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Riportiamo senza commenti il punto di vista di Daniele CHECCHI per Lavoce.info del maggio 2013 ultimo scorso. L’articolo, sotto la forma di “agenda dei lavori” per il neo Ministro del MIUR, Maria Chiara CARROZZA, affronta i due nodi dirompenti per l’ordinato corso del sistema scolastico: il tema del reclutamento e quello della valutazione (e della conseguente premialità).

CHECCHI La voce.info: Scuola, parola d’ordine: valutazione- maggio 2013

SPENDING REVIEW ED ASSETTI ORGANIZZATIVI DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA – Fabrizio Manca

Riportiamo qui sotto il “contributo qualificato”, pubblicato sulla Rivista dell’Istruzione del marzo 2013, del dr. Fabrizio MANCA, dirigente del MIUR, in ordine ai problemi sull’autonomia scolastica che l’attuazione della Legge  135 dello scorso 2012 ha riproposto con forza: quali i rapporti fra Stato, Regioni, Comuni e Istituzioni scolastiche? Vecchia questione, dalla quale forse si emergerà con efficacia solo quando i protagonisti in campo e le fonti del diritto sapranno ben delineare il “cosa” e il “come”: cosa si affida in concreto alle autonomie scolastiche? Come cooperano i vari soggetti istituzionali? Qual è il ruolo dello Stato? E’ quest’ultimo il tema che esplicitamente pone MANCA.

2013 Fabrizio MANCA- SPENDING REVIEW ed assetto organizzativo dell’istruzione pubblica

 

 

 

Autonomia scolastica: l’ingorgo normativo.

Proponiamo la lettura della disposizione legislativa, l’art 21 della Legge  n 59/97, che introdusse in Italia l’autonomia scolastica; a seguire viene illustrata la schematizzazione sintetica – esposta in illuminanti documenti in power point – sulle stratificazioni normative, di natura anche costituzionale, che ne hanno caratterizzato il seguito. Emerge con evidenza un quadro di rapporti fra le fonti di diritto che, invece di costituire un sicuro ancoraggio dell’azione concreta degli amministratori, confonde ad ogni passo qualunque volontà di dare concretezza ad un concetto moderno, riconosciuto in tutti i Paesi avanzati.

Articolo 21 della Legge 15 marzo 1997 n 59: istituzione dell’autonomia scolastica.

Contenuti schematici delle norme sull’autonomia scolastica

Evoluzione costituzionale degli ordinamenti scolastici e conflitti di attribuzione

Ismeda eLearning – Autonomia scolastica

 

L’AUTONOMIA SCOLASTICA E IL RUOLO DELLA DIRIGENZA IN EUROPA.

Lo studio della “rete” Eurydice del 2007 sull’ “autonomia scolastica in Europa” non perde interesse a distanza di sette anni perché ha come oggetto una ricostruzione storica  del concetto e delle attuazioni concrete dell’ “autonomia scolastica” nei vari Paesi che trovano i propri albori nell’ultimo trentennio. Le esperienze sono differenziate, in alcuni casi, come per Belgio e Olanda, sono state imposte in precedenza da motivi etnici e culturali radicati e profondi.

Con riferimento all’Italia, sempre in evidenza per l’incompiutezza dei progetti riformatori, ci piace sottolineare che il concetto di autonomia affermatosi in Europa non viene mai disgiunto dai connessi concetti di accountability e di responsabilità della dirigenza:  l’autonomia scolastica si accompagna, in tutti i Paesi dove ha successo, con un valido sistema di responsabilità del dirigente scolastico e di valutazione esterna del dirigente stesso e del personale docente e non. Per quanto riguarda l’accountability si cita testualmente la pagina 39 del documento: “…sono le istanze tradizionalmente responsabili della valutazione degli attori del sistema educativo – degli insegnanti in particolare- che si sono viste attribuire questa nuova funzione di controllo. In effetti, nella maggioranza dei paesi europei, sono le autorità educative superiori – il più delle volte attraverso corpi ispettivi – ad essere responsabili della valutazione delle scuole in questi nuovi contesti di autonomia…”

Ma gli Italiani, si sa, non desiderano essere valutati. Accettano tutt’al più l'”autovalutazione”….anche qui citando letteralmente a pagina 40: “Alcuni paesi, ormai sempre di meno, sono, invece, rimasti ai margini di questo movimento di valutazione delle scuole. E’ il caso, per esempio, dell’Italia che non obbliga le scuole a rendere conto davanti a un’istanza particolare (se si escludono gli ambiti amministrativi e contabili con la visita del collegio dei revisori dei conti due volte l’anno), ma le incoraggia fortemente a praticare la valutazione interna”.

Il tema irrisolto dell’accountability si lega all’altro problema altrettanto irrisolto della responsabilità del dirigente scolastico. Anche su questo tema Eurydice ha prodotto nel 2009 una preziosa rassegna sul “Dirigente scolastico in Europa” , effettuando una sintesi comparativa delle modalità di accesso, delle competenze e sfere d’azione, delle retribuzioni e delle modalità di valutazione esterna del suo operato nei sistemi di Istruzione di Francia, Finlandia, Germania, Inghilterra e Spagna. Passando in rassegna le varie esperienze spicca in primo piano la differenza con lo status dei dirigenti scolastici (e non) italiani, le cui funzioni e prerogative – disponibilità di spesa, interventi sugli edifici scolastici, direzione e valutazione del corpo insegnante – sono compresse al massimo, tanto da rendere concreti  i pericoli di deresponsabilizzazione e di disaffezione dal ruolo svolto. Illuminante anche in questo caso la descrizione dell’headteacher in Inghilterra (pagina 30): “stabilisce la politica scolastica generale e nomina tutto il personale, docente e non docente…..è responsabile della gestione di tutte le risorse della scuola, comprese quelle finanziarie, sia che provengano dallo Stato si che provengano da altra fonte. Per quanto riguarda gli insegnanti può influire sul loro avanzamento di carriera….attraverso…. il performance management annuale previsto per gli insegnanti e i capi di Istituto dall’anno 2000.”

Poteri reali e connesse responsabilità, sottoposizione di chiunque ad un meccanismo esterno di valutazione. ….qualunque splendida e magniloquente costruzione legislativa sarà comunque destinata a non lasciare altra traccia se non nelle pagine della Gazzetta Ufficiale se non verranno introiettati nelle coscienze e poi attuati nei fatti questi semplici canoni di vita organizzata.

L’autonomia scolastica in Europa 2007.

Il dirigente scolastico in Europa 2009.

Eurydice – Modelli di valutazione dei capi di istituto in Europa 2009.