Piccolo dibattito sulle tesi Bocconi: intervento di dirigenti pubblici.

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Il nostro “resoconto” sui contenuti emersi nel convegno organizzato dall’Università Bocconi   su “LA PA che Vogliamo” (clicca qui) ha sollecitato un piccolo dibattito. Pubblichiamo di seguito i punti di vista di tre dirigenti pubblici – soggetti quindi ben “informati” sul tema – dal taglio non “schierato” come quello del nostro resoconto, ma utilmente “dialogante”. Chiunque volesse partecipare al dibattito su “ruolo, status e riforma della dirigenza pubblica in Italia” potrà inviare il suo punto di vista argomentato all’indirizzo  eticapa2014@gmail.com    

Sarà garantito l’anonimato oppure, ove autorizzati, sarà citato l’autore.

 Personalmente ho avuto modo di partecipare in un’ occasione.

La riforma della dirigenza pubblica e la Torre di Babele.

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Nell’imminenza dell’emanazione dei decreti legislativi di attuazione dell’articolo 11 della Legge n. 124/2015, si susseguono le prese di posizione di questo o quello in ordine al ruolo, allo status, alle modalità di accesso alla “carriera” dei dirigenti pubblici. Con buona pace delle conferenze stampa del Presidente del Consiglio ( ricordiamo i “44 punti” del 2014 – vedi qui) e delle affollate, distratte e superficiali consultazioni effettuate dal Governo e dalle Commissioni parlamentari sull’impianto della legge delega, un vero dibattito informato e aperto alle varie opinioni in campo non c’è mai stato. Per meglio dire, c’è stato un soggetto privato che si é conquistato un peso mediatico importante nelle proposte di riforma: l’Università Bocconi di Milano (vedi qui). Continua a leggere

Eugenio Schlitzer – Trasparenza e contrasto della corruzione

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Estraiamo dall’ultimo numero della nostra rivista (“Nuova Etica pubblica” del dicembre 2015), il testo – scritto dall’autore – dell’intervento del Procuratore generale aggiunto della Corte dei Conti, dr. Eugenio Francesco Schlitzer – componente del Comitato Scientifico della nostra Associazione – al nostro convegno dello scorso ottobre  su “La trasparenza e il contrasto della corruzione”. Dalla rassegna delle tematiche legislative e dottrinarie in campo emerge il punto di vista, non solo dello studioso, ma anche del Magistrato che opera quotidianamente sul campo.

 Trasparenza e contrasto della corruzione E. Schlitzer

Oriano Giovanelli – Le Unioni dei Comuni come scelta strategica.

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Pubblichiamo volentieri un intervento tenuto da Oriano Giovanelli in occasione di un corso di formazione politica tenutosi lo scorso novembre 2015 a Monza, incentrato sulla necessità di incentivare il programma di Unione e fusioni dei Comuni come scelta strategica per rilanciare e fortificare le Autonomie locali nel nostro Paese. Giovanelli, che fa di sé una presentazione molto “understatement“, in verità ha ricoperto posti di grande responsabilità nel nostro Ordinamento, per essere stato prima che Deputato del PD nelle passate due legislature e responsabile del Forum PD sulla Pubblica Amministrazione, anche Sindaco di Pesaro per ben 12 anni, nel periodo di più incisiva rivoluzione dei compiti demandati ai comuni dalle riforme promosse dall’allora Ministro per la funzione pubblica Bassanini. Una testimonianza appassionata e informata, pertanto, degna di rilievo e attenzione, perché illustra con abbondante dovizia di particolari il punto di vista e l’ “interno sentire” fortemente radicato in parte rilevante degli amministratori locali.

Senza alcuna intenzione di “parlare sopra” e rinviando al pensiero di Giovanelli, ci riserviamo un minimo spazio di “controcanto” per avanzare qualche dubbio su una visione dell’Amministrazione pubblica tutta incentrata sulla descrizione di uno stato centralista oppressivo e di autonomie locali assediate. Ciò non ci convince, non tanto dal punto di vista “fattuale” e “storico” su cui ci si può accapigliare a volontà, quanto come principio teorico: centro non é “bello”, come non è neanche “brutto”. Il problema delle 10.000  amministrazioni di cui è composta Pa italiana, ci pare, sta tutto nella mancanza di una vera e propria costituzione materiale, prima ancora di quella scritta, che ispiri una gestione del rapporto centro-territorio  impostato secondo gli equilibri migliori a favore della collettività nazionale e locale. Per dire, se andiamo a conoscere la vita reale delle istituzioni francesi, da tutti conosciute come “centraliste”, scopriamo immediatamente che lì, al di là delle proposizioni scritte sulla Carta costituzionale, si sono creati strumenti normativi e prassi concrete tali per cui le Amministrazioni regionali e locali di quel Paese sono incisivamente coinvolte nell’elaborazione e attuazione di tutte le politiche pubbliche nazionali – vedi nostro report sulla mulitlevel governance in Francia. In parole povere, si sono trovati i pesi e contrappesi e le sinergie necessarie per governare la macchina pubblica in modo coerente. In Italia mai, dal 1861 a oggi. E il prezzo di questa mancata costruzione di una governance pubblica nazionale unitaria lo continuano a pagare la collettività e le imprese.

La vera domanda ci pare: riuscirà la legislatura in corso e la riforma costituzionale ai blocchi di partenza a dare un nuovo ubi consistam generalmente condiviso della governance delle nostre Istituzioni?

In attesa, una buona lettura di questo stimolante intervento.

 Monza 28 novembre 2015

Giulio Napolitano: le riforme amministrative in Europa di inizio XXI secolo.

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Presentiamo un saggio di Giulio Napolitano scritto per la “Rivista trimestrale di diritto pubblico” n.  2 del 2015 ( e presentato da sito di www.irpa.eu) che dà conto dei processi riformatori in atto nelle pubbliche amministrazioni di Gran Bretagna, Francia e Spagna nel primo quindicennio del secolo presente. Fra i molti spunti stimolanti esposti, cogliamo negli orientamenti accademici internazionali più recenti  segnali di controtendenza rispetto ai due “cavalli di battaglia” teorici dello scorso trentennio: l’immissione del “mercato” nella pubblica amministrazione una spinta all’autonomismo delle realtà territoriali senza se e senza ma.  Continua a leggere

Alfredo Ferrante – Dirigenza pubblica a rischio caos.

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Pubblichiamo il link a un articolo pubblicato su  La Voce.info dello scorso 31.12.2015 di Alfredo Ferrante, Presidente dell’Associazione ex-allievi della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, nel quale vengono lucidamente analizzate la conseguenze che rischiano di derivare dalle previsioni dell‘articolo 11 della legge n. 124/2015  “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” – vedi – in ordine al regime della dirigenza pubblica italiana. Condividiamo in toto analisi e valutazione sui rischi a cui porta la prevista sostanziale cancellazione del diritto all’incarico, in radicale dissenso da tutte quelle “correnti di pensiero” che ritengono che la chiave per un buon governo della Pubblica amministrazione stia nella precarizzazione del ruolo dirigenziale sul modello dell’impresa privata (clicca qui per approfondire). Al contrario,  la compressione del principio della stabilità del posto dirigenziale, già posto in grave difficoltà da vent’anni di interventi legislativi (vedi qui l’excursus storico-normativo), da tempo manifesta nelle evidenze degli scandali emersi la lesione di quel principio di imparzialità amministrativa, che, lungi dall’ essere un pretesto sostenuto dalla dirigenza pubblica per difendere i suoi interessi corporativi, è (sarebbe) una garanzia per tutti.

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Link all’articolo di Alfredo Ferrante su La Voce.info – la dirigenza pubblica a rischio caos

Giuseppe De Rita – Popolo della Sabbia.

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Con una delle sue definizioni folgoranti che lo hanno reso celebre negli anni, Giuseppe De Rita, presidente del CENSIS, fotografa il processo di disgregazione della società italiana in atto ormai da anni: popolo della sabbia. Riprendiamo un’interessante intervista curata dalla rivista “Pandora” – vedi qui il sito – nell’aprile dello scorso 2015.

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Link all’intervista a Giuseppe De Rita.

Gianfranco Rebora – Un progetto di transizione delle Pubbliche amministrazioni da qui all’anno 2020.

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Riproponiamo il Liuc paper n. 260 del novembre 2012, scritto dal prof. Gianfranco Rebora della Libera Università Cattaneo di Castellanza, nonché componente del Comitato scientifico della nostra Associazione, su un progetto di transizione delle pubbliche amministrazioni nell’orizzonte 2020.

Partendo dalla constatazione, ormai pacificamente condivisa da tutti, del mancato successo del ciclo di riforme nel ventennio 1990-2010, l’autore  proponeva un esame critico dei limiti degli strumenti fin qui usati e, a seguire, un quadro generale di interventi necessari per un vero rinnovamento delle pubbliche amministrazioni di qui all’anno 2020. E’ sufficiente la sola idea di una prospettiva pluriennale necessaria per favorire il rinnovamento della Pa italiana ad accreditare questo studio come contributo serio ed approfondito alla pluridecennale vicenda ancora in corso.

Gianfranco Rebora – TRASFORMARE LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

Quadro di sintesi

 

Unione europea e Stati federali.

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Presentiamo uno studio del prof. Klaus-Jurgen Nagel di analisi comparata dei rapporti fra gli ordinamenti federali di Germania (pag. 44)  Austria (pag. 55) Belgio (pag. 60) e Gran Bretagna (pag. 66) con le istituzioni dell’Unione europea. Pur se lo scritto fu editato nell’anno 2004, la persistenza da quei tempi degli assetti di Stato federale dei Paesi esaminati consente anche oggi di approfondire proficuamente gli aspetti salienti del loro  funzionamento.

 L’intervento delle Regioni nella politica europea – Klaus-Jurgen Nagel

Paolo De Ioanna – Come valutare i dirigenti pubblici

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Paolo De Ioanna ricopre attualmente l’incarico di Presidente dell’Organismo indipendente di valutazione del MEF. Egli propone – al di là di qualsivoglia intervento legislativo sulla materia – un metodo di valutazione della dirigenza pubblica applicabile a normativa invariata, basato su due momenti: a) l’esame microanalitico dei capitoli di bilancio di ciascuna amministrazione finalizzato all’individuazione dei programmi di spesa più significativi e coerenti con le “intenzioni” normative, con l’individuazione dei conseguenti obiettivi di performance; b) l’applicazione dei criteri di misurazione dei risultati  – rilevabili ex ante ed ex post  in base ai dati di bilancio – alla valutazione dei dirigenti responsabili dell’attuazione di tali programmi.

Aggiungiamo noi che un simile criterio di valutazione avrebbe il pregio di collegare strettamente il momento della valutazione dei risultati conseguiti dall’Amministrazione (e dai dirigenti in esso operativi) con le dinamiche dei bilanci pubblici. Esperimento quest’ultimo in attuazione ormai da quasi dieci anni nell’Amministrazione francese ( Vedi qui).

 La Repubblica -Affari e finanza del 15 giu 2015 -Paolo DE IOANNA “Come valutare i dirigenti pubblici”

Lo stato della finanza pubblica in Italia: il punto.

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Pubblichiamo un articolo di Angelo Giubileo sullo stato attuale dei fattori che incidono sulla nostra finanza pubblica: debito pubblico, politica monetaria, politiche fiscali e rilancio della crescita.

 Lo stato della finanza pubblica in Italia

Un onesto racconto del progressivo degrado di Roma.

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L’Ebook di Walter Tocci -(vedi qui) – di cui presentiamo un ampio estratto è per definizione e per contenuto un racconto “di parte”, a motivo della lunga militanza politica dell’autore nella compagine politica di sinistra e per essere egli stato vice-Sindaco e Assessore alla mobilità della Giunta Rutelli dal 1993 al 2001. Continua a leggere

Dispense sull’Ordinamento degli Enti Locali.

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Pubblichiamo la dispensa (anno 2008) del prof. Marco Di Folco, ricercatore alla Luiss di Istituzioni di diritto pubblico, riguardante le nozioni fondamentali dell’Ordinamento istituzionale dei Comuni e degli Enti locali, derivante dal decreto legislativo n 267/2000 e successive modifiche (vedi qui).

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Presentazione del Manuale del pubblico impiego privatizzato.

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Il prossimo 25 novembre 2015 il dr. Vito Tenore, consigliere della Corte dei Conti, presenterà la terza edizione del “Manuale per il pubblico impiego privatizzato”. La presentazione nella sede della Scuola nazionale dell’Amministrazione sarà occasione per discutere di questioni non solo accademico-dottrinarie, ma anche di viva attualità.

 SNA presentazione del  Manuale del pubblico impiego privatizzato- 25novembre2015

La “Proposta Boeri”: le critiche contro.

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Fra le critiche più serrate alla “Proposta di riforma” del Presidente INPS Boeri – vedi qui–  presentiamo di seguito le più significative apparse sui media negli ultimi giorni.

Lamberto Dini, ex-Ministro del Tesoro e padre della legge 335/1995: clicca qui.

Maurizio Sacconi, ex-Ministro del Lavoro e ella Previdenza sociale: clicca qui

Giorgio Ambrogioni, Presidente della Confederazione CIDA dei dirigenti pubblici e privati clicca qui.

Giampaolo Galli, docente universitario di econometria, esperto di previdenza e deputato PD: clicca qui.

La riforma del settore della “sicurezza pubblica e contrasto alla criminalità”.

Di Francesco

Ennio Di Francesco è figlio di un Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri. Lui stesso è stato per tre anni ufficiale di complemento dell’Arma dei Carabinieri e per trentacinque anni funzionario di Pubblica Sicurezza. E’ stato tra i promotori del percorso democratico che condusse alla legge 121/81 che sancì il riscatto di dignità professionale e sociale e i diritti prima negati per “tutti i tutori dell’ordine” (vedi qui un riepilogo critico della Legge in occasione del suo trentennale). E’ autore del libro-testimonianza Un Commissario (ultima edizione Castelvecchi 2014) con prefazioni di Norberto Bobbio, Gino Giugni, Marco Tullio Giordana, Giancarlo De Cataldo e Don Andrea Gallo. ( vedi qui).

Pubblichiamo qui la nota che Di Francesco inviò al Presidente del Consiglio Renzi lo scorso anno 2014, in occasione del varo del disegno di legge di riforma delle pubbliche amministrazioni, poi trodottosi nelle Legge n. 124 dello scorso 7 agosto 2015. Il riferimento normativo di quanto allora scritto va, quindi, ricercato nelle previsioni di cui all’articolo 8, comma 1, lettera b) – clicca quiIl nucleo centrale della nota risiede nella proposta di istituire presso il Ministero dell’Interno un “Segretariato generale per l’ordine e la sicurezza pubblica” con i “poteri di ordinanza vincolante per quanto attiene al settore “ordine e sicurezza pubblica” nei confronti del Direttore di Polizia di Stato, del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e del Comandante Generale della Guardia di Finanza.

Le tesi di Di Francesco meritano un’attenta lettura ed analisi, ma…….la discussione con i Carabinieri e la Guardia di Finanza è aperta!!!

 AL PRESIDENTE RENZI

La dirigenza pubblica e la riforma delle pubbliche amministrazioni.

CIDA

Pubblichiamo la relazione tenuta del Presidente della Federazione CIDA funzione pubblica, prof. Giorgio Rembado al XVIII Congresso tenutosi a Roma lo scorso 30 ottobre 2015. La relazione in questione é degna di attenzione perché svolge un esame – a tratti anche autocritico per la categoria dirigenziale pubblica – sui motivi per i quali i tentativi di riforma degli ultimi 25 anni sono andati tutti sostanzialmente a vuoto. Nelle conclusioni finali, Rembado sottolinea l’esigenza vitale del “superamento della solitudine del dirigente“, possibile ove siano costituiti e gestiti in rete “luoghi di confronto delle esperienze e di consolidamento delle diverse identità professionali“: quanto a dire che la dirigenza pubblica é forse l’unico ceto dirigente di questo Paese (vedi, al contrario, i dirigenti privati, i magistrati , i vari ordini professionali, le banche, etc) che non ha una rappresentanza e una voce unitaria di categoria. Elemento quest’ultimo di fortissima debolezza per tutti. Vedi anche il sito della Federazione:clicca qui.

 RELAZIONE del Presidente CIDA funzione pubblica

L’Italia di oggi e di ieri come in “Prova d’orchestra”.

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Alla fine del suo ultimo editoriale – bello e sconfortante – sui tanti uomini pubblici che hanno deciso di “mettersi e giocare con le istituzioni“, Sabino Cassese cita le frasi finali del film di Federico Fellini “Prova d’orchestra” (1979), concepito in un’Italia sessantottina in cui un gruppo di orchestrali tutto volevano fuorché svolgere il proprio ruolo di musicisti. Omette Cassese, forse per carità di patria, di ricordare che quel film terminava con un rombo terribile e un’enorme sfera di metallo che distruggeva le mura tutto intorno e gli strumenti dell’orchestra….

 Dal Corriere della Sera del 30 ottobre 2015 “Istituzioni e fratture, le nostre regole perdute” di Sabino Cassese 

Prova d’orchestra – video

Intervista Cantone – Società pubbliche e Titolo V della Costituzione.

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Nell’intervista concessa da Raffaele Cantone – Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione – al direttore de La Repubblica Ezio Mauro la polemica sul limite di utilizzo del contante spostato a 3000 euro ha affievolito l’attenzione su due altre affermazioni a nostro avviso di gravità molto maggiore. Con riguardo alle “società pubbliche” (cosiddette partecipate), Cantone ha affermato che esse sono “il vero disastro per la corruzione in Italia….sono state create come escamotage per trasferire gli affari a questi meccanismi”. Ma l’affermazione più pesante e incisiva di tutte è passata nel disinteresse completo dei più: Cantone ha affermato che “il post-tangentopoli ha prodotto norme che hanno finito per facilitare la corruzione. La più criminogena è la riforma del titolo V della Costituzione che ha spostato la capacità di spesa in zone sottratte al controllo: le rimborsopoli delle Regioni sono frutto di tutto questo”. Raffaele Cantone è uomo attento, preparato e avveduto e ciò trasforma in veri e propri macigni le sue affermazioni: Vedi qui da La Repubblica.it del 19 ottobre il testo integrale dell’intervista. 

Registriamo che le affermazioni del Presidente dell’anti-corruzione corrispondono – diremmo al 100%  – a quanto noi sosteniamo da sempre come Associazione da questo sito in ordine alle società partecipate (vera e propria “para-amministrazione” pubblica, in parte cospicua sottratte a qualunque controllo pubblico) e al vero e proprio smantellamento dei controlli esterni operato dall’abrogazione degli articoli 125 e 130 della Carta costituzionale vera, cioè quella scritta dai Padri costituenti nel 1946.

Chi voglia approfondire queste tematiche potrà cliccare su:

Lo scandalo delle società partecipate.

Lo scandalo Romafia.

Roma mafia – Tre questioni di natura amministrativa.

Il sistema dei controlli di regolarità amministrativo contabile di Regioni e Comuni.

La Governance negli Enti locali, un problema irrisolto.

ITALIA

“Amministrazioni parallele”:  questo il modo di raffigurare la pubblica amministrazione italiana utilizzato dallo storico Guido Melis nel suo indimenticato saggio del 1988 (vedi qui “Due modelli di Amministrazione fra liberalismo e fascismo): era la fotografia di un Paese che non riusciva, dall’Unità d’Italia in avanti, a configurare un modello omogeneo di governance degli uffici pubblici  condiviso da tutti – politica, operatori dell’Amministrazione pubblica e cittadini. Continua a leggere