Servizi digitali “invisibili”? Altra sfida per le pubbliche amministrazioni

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L’articolo che qui sotto pubblichiamo a cura di Paolino Madotto – consulente di Direzione – riguarda il “Software Definite Government” e fa riferimento al modello del “Government as a Platform“, teorizzato 4 anni fa da Tim O’Really, nonché all’altro concetto fondamentale di API (“Application Program Interface“- vedi). Il lettore non informatico, anche di cultura medio alta, generalmente non segue il filo del ragionamento esposto in questo genere di articoli e, in taluni casi, si ritrae intimidito….Noi lo confortiamo (e ci confortiamo) ricordandogli un recente film di Ken LoachIo, Daniel Blacke – che narra le disavventure di un anziano lavoratore/pensionato alle prese con le pastoie burocratiche inglesi ( si badi bene, non italiane) che, proprio attraverso un uso non amichevole, disumanizzante e in fin dei conti violento della telematica pubblica impedisce a quel cittadino di realizzare i propri diritti sociali…..della serie, lo sviluppo delle tecniche ha del prodigioso ma, nella realtà effettiva attuale, l’informatica può essere anche usata perfidamente contro la semplificazione della vita dei cittadini utenti. Questa è la vera frontiera che abbiamo oggi davanti.

Leggi qui da “Agenda digitale” l’articolo di Paolino Madotto

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