Le inutili e pericolose polemiche su “assunzioni e concorsi pubblici”

Chi segue le elucubrazioni svolte su questo sito sa che non abbiamo grande considerazione per quel mondo di intellettuali, giuristi, analisti d’organizzazione, grandi esperti informatici, coach teacher e varia umanità che si affastella da trent’anni al capezzale della pubblica amministrazione senza essere mai stato capace di dare qualche buon consiglio vincente ai decisori politici via via susseguitisi al governo del Paese sulla gestione della burocrazia italiana. Ora i suddetti sono impegnati in una polemica sulle modalità di assunzione delle centinaia di migliaia di giovani e professionalità nuove che il Governo programma di assumere nei prossimi anni.

L’emanazione dell’articolo 10 del recente decreto legge 1° aprile 2021, n. 44 – vedi – ha dato la stura ad una serie di critiche e considerazioni in ordine alla validità, coerenza, legittimità di quanto in esso contenuto; ciò con il chiaro intento di vedere modificato il testo  all’esame delle due Camere. Segnaliamo e pubblichiamo alcuni spunti critici che ricevono maggior credito, al punto di aver provocato un lungo articolo di chiarificazione da parte del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta pubblicato su Huffington Post. Il tema rischia di rimanere confinato nel ristretto ambito dei dibattiti fra “gli addetti ai lavori”, perché tutto ciò che riguarda la pubblica amministrazione scade sempre a tale livello, anche a causa dei tecnicismi abbondantemente utilizzati da quel mondo sopra evocato.

Per conto nostro ci auguriamo soprattutto una cosa: che le polemiche in corso non ritardino o complichino le procedure di assunzione dei giovani del nostro Paese, dopo vent’anni di insopportabile blocco delle assunzioni, di giochi oscuri con le graduatorie degli idonei, di promozioni ai ruoli apicali effettuate non con reclutamento dall’esterno, ma con promozioni di massa di qualifiche inferiori, a volte dotate di semplice titolo di scuola media.

E’ interesse, non solo dei tanti giovani validi che attendono un lavoro, ma anche del Paese tutto che non può progredire senza una burocrazia di qualità. Le assunzioni VANNO FATTE in fretta, rispettando il sacrosanto principio della pubblicità del concorso che mette in condizione tutti coloro che hanno i requisiti necessari per una certa funzione professionale – e non categorie preselezionate di persone – di concorrere ai posti di  servitore pubblico. Questo è il fondamentale principio costituzionale da salvaguardare. Gli altri ragionamenti – di cui diamo conto nei link che seguono – rischiano in questa fase di rallentare colposamente le operazioni in corso: siamo in una nuova fase storica della burocrazia Italiana e ci sarà tempo – ove si voglia – di correggere eventuali errori o discrasie.

Giuseppe Beato

Open – Tutti i problemi della riforma Brunetta: come funziona.

Concorsi scuola: penalizzati i giovani laureati

Carlo Mochi Sismondi – Caro Brunetta, mettere al centro le persone.

Renato Brunetta – I giovani impauriti e i loro cattivi maestri.

 

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