L’ultimo numero di febbraio 2019 della rivista della nostra associazione – vedi qui – è incentrato sulla figura di Adriano Olivetti, proprietario-imprenditore dell’omonima industria di macchine da scrivere (poi personal computer), che operò con una forza lavoro composta da 36.000 dipendenti, la metà dei quali collocati fuori Italia. Olivetti ha lasciato una traccia profonda nella storia culturale e civile del nostro Paese, perché volle e seppe interpretare il suo ruolo in modo “globale” e inclusivo: innovando a una cultura e “vision” dell’agire produttivo chiuso nel recinto ristretto della logica del profitto, egli interpreto’ e rappresentò una presenza poliedrica della sua funzione, vista come momento centrale e cartina di tornasole delle dinamiche sociali, ambientali e pubbliche delle comunità che ruotano intorno alle imprese. Di questo modo nuovo, originale e ineguagliato di “fare impresa” ci da’ conto l’editoriale di Daniela Carlà e Guido Melis, a presentazione degli articoli sul tema presenti nella rivista.
Editoriale Nuova Etica Pubblica n. 12 FEBBR. 2019