Pubblichiamo il testo del documento comune presentato ieri 7 ottobre 2016 alla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati dalla nostra associazione con l’Associazione Classi dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni e l‘Associazione Allievi della scuola superiore PA sullo schema di decreto legislativo di riforma della dirigenza pubblica Continua a leggere
Archivi categoria: Politiche pubbliche
Diego De Felice – Stato più debole con la riforma della dirigenza.
Riproduciamo l”intervista a Diego De Felice, apparsa su Il Tempo di ieri 3 ottobre, sul tema della riforma della dirigenza pubblica. Continua a leggere
Statistiche sui posti di responsabilità gestiti dalle donne.
La dr.ssa Antonietta Mundo, attuario – già Coordinatrice generale del Servizio statistico attuariale dell’INPS – in occasione del recente convegno del 20 settembre sulla “democrazia paritaria” (vedi) ha predisposto una serie di slide di studio sull’evoluzione della rappresentanza femminile nei posti di responsabilità politica e dirigenziale, Continua a leggere
Accordo di Azione comune – non vi é parità senza democrazia.
Il documento di Piano strategico 2014-2018 della NASA.
Chi vuol sorridere un po’, dia un’occhiata al documento di programmazione strategica 2014- 2018 della National Aeronautic and Space Administration, meglio conosciuta come NASA. Continua a leggere
Le ferite del Sud Italia – Federico Fubini.
Il divario sociale ed economico del Sud Italia è la prova sonante del fallimento di tutte le politiche pubbliche dei Governi italiani dall’Unità ad oggi. Dall’omologazione all’ordinamento statale sabaudo ottenuta attraverso la repressione delle sue povere popolazioni (il 99% dei meridionali erano contadini) da parte delle truppe d’occupazione del generale sabaudo Enrico Cialdini (1860-1870), alla riforma agraria del secondo dopoguerra con la divisione dei latifondi, alle speranze generate dalla Cassa del Mezzogiorno, agli insuccessi della cosiddetta “politica di coesione” degli ultimi 15 anni.
Federico Fubini ci fornisce i dati di questa persistente ferita nel nostro tessuto di nazione nell’articolo pubblicato lo scorso 14 luglio 2016 sul Corriere della Sera – clicca qui per leggere l’articolo.
I Capi di Gabinetto ministeriale e la dirigenza assente.
Le previsioni del Centro Studi della Confindustria in caso di vittoria del NO.
Proseguendo nella nostra opera di informazione sulle ragioni e gli argomenti di chi è favorevole o contrario alla Riforma costituzionale sottoposta a referendum confermativo, pubblichiamo il documento del 1° luglio 2016 del Centro Studi della Confindustria denominato “La risalita modesta e i rischi di instabilità“. Nelle ultime 10 pagine del documento si descrivono in termini numerici gli effetti da loro previsti in caso di vittoria del NO: lo scenario economico conseguente lì descritto è quello di una “nuova recessione“. D’accordo o no, questa presa di posizione, abbondantemente commentata dalla stampa negli ultimi giorni, merita comunque un’attenta lettura. Continua a leggere
Guido Melis e Alessandro Natalini – Ricerca documentale audiovisiva sui Capi di Gabinetto
Il prof. Guido Melis e il dr. Alessandro Natalini stanno predisponendo un data base generale di tutti i Capi di Gabinetto della Repubblica dall’Unità d’Italia al Governo Renzi (vedi qui la presentazione del lavoro il 15 ottobre 2014 alla presenza del prof. Sabino Cassese clicca qui). Continua a leggere
INPS: un Ente pubblico in ebollizione.
Ragioneria generale dello Stato – Conto della Pa 2015.
Il trend in diminuzione del numero di impiegati pubblici subisce una leggera inversione – di circa 20.000 unità in aumento – nel 2014, secondo i dati del Conto annuale della Pa 2015.
Vedi meglio l’ANALISI DEI DATI PER IL PERIODO 2007-2014 -vedi qui, sul sito della Ragioneria generale dello Stato.
Il dato sul numero dei dipendenti pubblici può essere utilmente integrato con quello relativo al “Reddito per lavoro dipendente“, presente nel Conto consolidato della pubblica amministrazione 2015 – vedi – prodotto dall’ISTAT, recante un trend di spesa in forte diminuzione.
Veronica De Romanis – Sull’applicazione dell’articolo 18 ai dipendenti pubblici.
Riportiamo qui sotto – dal sito web del “Il Foglio” – l’articolo di Veronica De Romanis di ieri 16 giugno. L’economista e studiosa delle istituzioni tedesche é già intervenuta in passato sulla riforma delle pubbliche amministrazioni (vedi qui). Al di là del piglio secco del titolo, l’articolo contiene diversi utili spunti sul modo con cui il Governo potrebbe (e dovrebbe) presentare all’opinione pubblica i suoi orientamenti in materia: “con l’art 18 si evita di accollare ai contribuenti il costo degli errori altrui. Anche in questo caso, un’analisi numerica aiuterebbe“.
Qualche perplessità destano le conclusioni dell’articolo, allorquando De Romanis cita l’Inghilterra come esempio di politica dei tagli della spesa ottenuti sul numero e sul costo dei dipendenti pubblici. I dati del nostro Paese degli ultimi anni, in termini di numero e costo dei dipendenti, evidenziano una contrazione della forza lavoro pubblica negli ultimi anni (2007- 2014) pari a circa 175.000 unità di personale (Vedi RGS – Conto della PA 2015) e un risparmio di spesa dal 2010 al 2015 pari a circa 10 miliardi di euro ( vedi ISTAT conto consolidato PA 2015 e le statistiche accluse). L’importo dei risparmi qui in Italia é quindi pari al doppio di quello indicato per l’Inghilterra……Tutto bene allora? Assolutamente no! ….Perché l’Italia, differentemente dall’Inghilterra, non coordina le sue politiche pubbliche, per cui i danari risparmiati da una parte non si sa mai bene dove vadano a finire. Inoltre, la modalità prescelta dall’Italia per diminuire gli impiegati pubblici – blocco del turn over – é perniciosa: invecchia e indebolisce il corpo della PA e non offre possibilità di lavoro alle preziose energie dei nostri giovani. Complimenti!
LEGGI QUI L’ARTICOLO DI VERONICA DE ROMANIS
Licenziamento immediato e stipendio ridotto.
Continuano a susseguirsi, come da dieci anni a questa parte, gli annunci di leggi draconiane verso i dirigenti e gli impiegati pubblici colpevoli di infrazioni disciplinari o di scarso rendimento – VEDI QUI e QUI i resoconti sui maggiori quotidiani d’informazione. La repressione per via legislativa dei molti casi di cattiva amministrazione – cosa in sé da condividere pienamente – non risolverà, tuttavia, il problema del buon funzionamento delle PP. AA. nel nostro Paese. Per fare ciò, sono necessarie, non leggi a ripetizione, ma la dotazione al nostro sistema istituzionale di organismi indipendenti pubblici capaci di presiedere, seguire e vigilare costantemente e con autorevolezza la gestione delle pubbliche amministrazioni italiane, con facoltà d’intervento efficaci.
Funziona così da svariati decenni nel Governo federale degli Stati Uniti con l’OPM (office of personal management – vedi il sito) , in Inghilterra con il Senior civil service (vedi il sito), in Francia con la Direction generale de l’amministration et de la function publique (vedi sito). Questi uffici sono dotati di poteri autonomi che consentono loro di dirigere/governare/controllare/sanzionare la bontà dei processi – di reclutamento, valutazione, carriera e sanzioni di tutti i dirigenti e i funzionari pubblici – posti in essere da tutte le amministrazioni di quei Paesi. Qui in Italia abbiamo nel Dipartimento della funzione pubblica una caricatura di tutto questo, consistente in un plesso amministrativo sovraccarico di uffici dedicati a costruire ostinatamente nuove leggi e nuovi regolamenti. Di uffici dotati di poteri, finanziamenti e risorse professionali adeguate per attuare le direttive di legge si trova traccia solo in qualche sottoscala di Palazzo Vidoni. Ma si sa, noi siamo il paese della Commedia dell’arte.
VEDI SU QUESTO TEMA UN NOSTRO RECENTE COMMENTO : “Riforma o spot?”
INPS tecnostruttura – Una tesi sull’integrazione fra gestioni diverse.
Uno dei non ultimi dei problemi gestionali occorsi all’Istituto di Previdenza italiano negli ultimi anni é stato quello dell’integrazione con le funzioni e le tecnostrutture di INPDAP ed ENPALS, i due enti di previdenza dei lavoratori pubblici e dello spettacolo soppressi nel dicembre 2011 col “decreto Fornero”. Soprattutto per l’ex-INPDAP, si è trattato di un “assorbimento” assai travagliato, di un’Ente forte di 7.000 unità di personale, che amministrava 70 miliardi di euro di budget complessivo. Sul tema dell'”integrazione” – obiettivo specifico dei programmi gestionali dell’Istituto degli ultimi anni – presentiamo la tesi della dr.ssa Cleo Guarna, dirigente INPS in forza alla Sede regionale del Piemonte, a conclusione dell'”Executive master in Management delle pubbliche amministrazioni“ (edizione 2014/2016) presso la School of Management dell’Università Bocconi di Milano. Ricordando sempre che ci piace di più la Scuola Nazionale dell’Amministrazione, essendo noi degli incorreggibili cultori della specificità della “cosa pubblica”, pubblichiamo volentieri questo elaborato, contenente anche tre interviste ai Direttori regionali INPS del Piemonte, del Veneto e della Puglia. Il tono e le modalità espositive sono in qualche modo “felpate”, forse un po’ meno “vivide” delle crude vicende legate all’incontro/scontro fra esperienze amministrative diverse accaduto in questi anni. Tuttavia il suo interesse rimane intatto e può dare sicuramente la misura delle conseguenze delle fusioni disposte dal legislatore con “un tratto di penna“, nel completo disinteresse di ciò che accadrà dopo, di come il dettato legislativo generale debba utilmente declinarsi nella realtà. Tipico limite della legislazione degli ultimi anni.
Seminario SVIMEZ sull’analisi delle politiche pubbliche.
Pubblichiamo gli atti del seminario tenutosi nel maggio 2016 presso la SVIMEZ sulla’”Analisi delle politiche pubbliche e controllo di gestione“. Promosso da Manin Carabba, presidente onorario della Corte dei Conti, con relazione introduttiva del prof. Bruno Dente: i discussant erano Giorgio Macciotta, Paolo De Ioanna, Antonio La Spina, Nino Zucaro, Giuseppe Beato, Mita Marra, Dario Ciccarelli. Continua a leggere
Il Government Accountability Office statunitense
Chi ritiene che l’Amministrazione pubblica degli Stati Uniti sia una sorta di libero Far West dove tutto é rimesso alle decisioni di qualche sceriffo con la stella dovrà alla fine ricredersi. Continua a leggere
UE – Analisi annuale della crescita: relazione sull’Italia.
Abbiamo pubblicato di recente le Raccomandazioni del Consiglio europeo all’Italia in margine alla manovra economica finanziaria presente nel Documento di Economia e finanza 2016 (vedi qui). Il contenuto e le raccomandazioni lì contenute concludono il ciclo del cosiddetto Semestre europeo (Vedi qui l’articolo di Anna Corossacz a pagina 66 della nostra rivista “Nuova Etica Pubblica”). Si qualifica come “semestre europeo” il meccanismo di coordinamento delle politiche economiche dei Paesi membri, che si sostanzia essenzialmente in due documenti, uno a monte (l’Analisi Annuale della Crescita) e uno a valle (le Raccomandazioni Specifiche per il Paese) dei documenti di programmi di riforma che ciascun Paese membro approva ogni anno (per l’Italia é appunto il DEF). Questa procedura é stata introdotta dal trattato cosiddetto “Fiscal compact” (vedi qui) dell’anno 2012.
Pubblichiamo oggi, anche per il suo intessere in ordine alla valutazione data dai servizi della Commissione UE alla Pubblica amministrazione italiana, la relazione di sintesi sull’Italia del febbraio 2016 (vedi qui il testo integrale), del quale evidenziamo qui sotto la desolante analisi su “Efficienza della pubblica Amministrazione e delle istituzioni, giustizia e corruzione“. Alcune perle:
– efficienza ed efficacia del settore pubblico italiano inferiore alla media UE;
– eccessiva durata delle procedure burocratiche derivante dalle competenze non chiaramente ripartite fra amministrazioni centrali e locali;
– età media dei dipendenti pubblici più alta nella UE;
– 18 % dei dipendenti in possesso di laurea; 34% dei dipendenti non in possesso del diploma di istruzione secondaria;
– inefficienza del settore pubblico come ostacolo alla crescita delle imprese e degli investimenti esteri;
– inefficienza delle società a partecipazione pubblica locali;
– sistema degli appalti pubblici con il più alto tasso UE di procedure negoziate senza bando di gara e di appalti aggiudicati in base a una singola offerta;
– cattivo utilizzo dei fondi strutturali europei;
– lunga durata dei procedimenti giudiziari civili,
– termini di prescrizione sulle frodi finanziarie sanzionati dalla Corte di giustizia europea;
– risultato peggiore della UE in termini di corruzione percepita (vedi qui anche Le conclusioni dell’Eurobarometro 2014).
Buona lettura!
Pagine da Relazione sull’Italia feb 2016- stralcio
Questione referendaria: confronto fra uno studente dell’Università di Catania e la Ministra Boschi.
La visione del video che proponiamo qui sotto richiede una ventina di minuti, tuttavia ci appare fortemente esplicativa dei contenuti delle diverse convinzioni dei due discussant (uno studente di giurisprudenza dell’Università di Catania e la Ministra per le Riforme costituzionali Elena Boschi): in particolare vengono approfonditi i diversi punti di vista in ordine a: legittimazione dell’attuale Parlamento a modificare il testo della Costituzione, legittimazione del Governo a proporre riforme costituzionali. Molto interessanti gli argomenti e il clima,
Studente dell’Università di Catania in polemica con Ministra Boschi- Video
Ricerca in Italia: programma e finanziamenti.
Nella recente riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE – vedi qui), presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri sono stati stanziati 2,5 miliardi per finanziare il Programma nazionale di ricerca 2015-2020 che pubblichiamo qui sotto. Vedi anche gli articoli di presentazione di Repubblica.it (clicca qui) e del Sole 24 ore (clicca qui).