Nuova Etica Pubblica – Seminario sulla riforma delle pubbliche amministrazioni – documento e relazioni

seminario

Per una riforma delle Pubbliche Amministrazioni – Nuova Etica pubblica

Pubblichiamo le relazioni degli intervenuti al Convegno organizzato dalla nostra Associazione lo scorso 29 gennaio 2015.

Luigi Corvo – PA Possibile.

Guido Melis – riforma Pa e politiche pubbliche.

Gianfranco Rebora – Politiche pubbliche e tecniche di valutazione.

Nicoletta Stame – commenti al testo di Nuova Etica Pubblica.

Nicola Masi – Il feed back della valutazione e la pressione dell’utenza.

Giuseppe Conte per AGDP – la pubblica amministrazione come asset  non come costo –

 

 

 

Le fonti del diritto dell’Unione europea.

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 Ci sembra utile riepilogare con un sintetico “vademecum” la geografia delle fonti del diritto della UE, note ai giuristi e agli addetti ai lavori, ma ostiche – per via della loro complicata stratificazione nel tempo – per i più.

L’impianto globale dell’Unione europea si regge su due trattati internazionali – il TUE (trattato dell’Unione europea) e il TFUE (trattato sul funzionamento dell’Unione europea), che sono stati firmati a Lisbona il 13 dicembre 2007 ( da cui la locuzione “Trattato di Lisbona“) ed entrati in vigore il 1° dicembre 2009 – Vedi qui il testo dei due trattati. In Italia i due trattati furono ratificati con la legge 2 agosto 2008, n. 130, su G.U. n. 185 dell’8-8-2008 – Suppl. Ordinario n. 188. I Trattati in questione sostituiscono e consolidano i contenuti del “Trattato sull’Unione europea” firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992 (vedi qui), nonché le relative modifiche scaturite dal Trattato di Amsterdam del 2 ottobre 1997 (vedi qui il testo).

Il TUE (Trattato sull’Unione europea) espone i principi cardine su cui si fonda la UE e delinea il quadro e i poteri delle “Istituzioni dell’Unione” (gli articoli 13 e seg. prevedono il Parlamento europeo, Il Consiglio europeo, il Consiglio, la Commissione europea, la Corte di Giustizia, la Banca centrale europea (BCE), la Corte dei Conti) e stabilisce la personalità giuridica dell’Unione (articolo 47).  Il TUE sostituisce e consolida i principi cardine sull’Unione contenuti nell’omonimo “Trattato sull’Unione europea” firmato a Maastricht.

Il TFUE (trattato sul funzionamento dell’Unione europea), composto di 358 articoli, sostituisce e consolida i contenuti degli articoli G, H e I del Trattato di Mastricht del ’92, i quali ultimi, a loro volta, sostituivano e inglobavano i contenuti del “TCE- Trattato che istituisce la Comunità economica europea” (“Cee“) – firmato a Roma nel 1957 (articolo G), del “Trattato che istituisce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio” (“Ceca“) – firmato a Parigi nel 1951 (articolo H) e del “Trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica” (“Euratom“) – firmato a Roma nel 1957 (articolo I). Il TFUE è la fonte dispositiva da cui si originano le regole di funzionamento dell’Unione, fra le quali ricordiamo il “famigerato” articolo 126 (vedi qui) e del relativo Protocollo n 12 (vedi qui), anch’essi ripresi dal trattato di Maastricht, in cui è prevista la procedura per “i disavanzi eccessivi” nei conti pubblici dei Paesi membri.

 Precedente protocollo dei disavanzi effettivi dal-trattato-di-Maastricht

Per approfondire: Wikipedia – storia del trattato di Maastricht    —-  Sito dell’Unione europea – Trattati dell’UE ——- Wikipedia – Trattati sull’Unione europea SCHEMA STORICO

Forma giuridica diversa ha, invece, il Patto di stabilità e crescita (PSC) – Vedi approfondimento – che prese le mosse da una risoluzione politica del Consiglio europeo, adottata ad Amsterdam il 17 giugno 1997 in vista dell’introduzione della moneta unica (Vedi qui). IL PSC era ed è finalizzato all’instaurazione di procedure stringenti per il rispetto dei cosiddetti “parametri di Maastricht” (protocollo di cui sopra) e si concretizzò con il  Regolamento n. 1466 del 7 luglio 1997 (vedi) che, come noto, è una fonte giuridica diversa dal Trattato ma che, a termini dell’articolo 288 del TFUE, “è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri“.

Il Regolamento n. 1466/97 è stato più volte rivisitato. Attualmente risulta integrato e sostituito da un pacchetto di Regolamenti UE e dal Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nelle UE dell’anno 2012, complessivamente conosciuti come “Fiscal Compact” – Vedi qui le fonti di diritto vigenti.

Guido Calabresi: il funzionamento della Giustizia U.S.A.

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Guido Calabresi è un giurista italiano figlio di oppositori al fascismo fuggiti negli Stati Uniti nel 1939, poi naturalizzato statunitense, fondatore dell’analisi economica del diritto. Nel 2012 egli ha tenuto a Macerata tre lezioni riguardanti l’organizzazione delle corti di giustizia federale negli Stati Uniti, la forma e il ruolo delle sentenze giudiziarie all’interno di un sistema federale e il rapporto che intrattiene con la pena di morte un giudice ad essa decisamente contrario. Continua a leggere

Le attività “di interesse pubblico” di Mafia capitale.

Carminati

Per non perderne memoria nei prossimi giorni e mesi, quando pian piano si spegnerà il clamore mediatico, riportiamo, come un piccolo riassunto degli orrori di Mafia capitale, una serie di articoli di stampa, contenenti una sorta di lista delle attività pubbliche infiltrate dalla criminalità organizzata operante a Roma. In ognuna di queste storie c’è un motivo di fondo di  omessa gestione e controllo dei soldi dei contribuenti.

 L’impero della Cooperativa 29 giugno di Buzzi Corsera 13 dic 2014 – Sergio Rizzo.

AMA – gestione dei rifiuti in mano a Buzzi – La Repubblica 6 dic 2014 – Corrado Zunino.

Appalti alle Cooperative: 174 gare vinte in 10 anni da Buzzi – La Repubblica 6 dic 2014 -Tonacci e Vincenzi

Gestione dei profughi e dei Rom: 40 milioni fatturato annuo della banda – La Repubblica 5 dic 2014 – Tonacci e Vincenzi

Tangenti ai politici: libro mastro – La Repubblica 4 dic 2014 – Fabio Tonacci

Servizio giardini – in Procura il dossier – Il Messaggero 11 dic 2014 – Errante e Menafra

Metro C – il sistema dei subappalti dell’opera da 3,7 miliardi – La repubblica 14 dic 2014 – Daniele Autiieri

Eur spa – La maxi gratifica a Mancini di 63 mila euro – La Repubblica 13 dic 2014 – Paolo Boccacci

Gestione scuole comunali Multiservizi l’alleanza tra il ras Buzzi e le ‘ndrine – La Repubblica 12 dic 2014 – Autieri e Favale.

Autorizzazioni a edificare : gli interventi di Carminati – La Repubblica 7 dic 2014 – Mauro Favale

Ostia: collegamenti fra ‘ndrine e banda Carminati – Il sole 24 ore 14 dic 2014 – Roberto Galullo

Porto-di-Genova come porta d’ingresso della cocaina americana – La Stampa 14 dic 2014- Marco Grasso 

 

Saggio di Guido Melis – Una burocrazia all’altezza dei tempi.

Cerini

Non si può raccogliere ciò che non si semina. In un rapido saggio pubblicato sulla Rivista Italianieuropei n 6/2014   Guido Melis passa in rassegna e analizza i vari tentativi di riforma della pubblica amministrazione italiana, non solo nel secondo dopoguerra: l’Italia non ha mai avuto  una seria impostazione di riforma della sua pubblica amministrazione, sostanzialmente per la grande disattenzione delle classi politiche succedutesi nel tempo. Ma oggi, forse, si sono prodotte le condizioni storiche perché tale “evento” (la riforma cioè) accada.

 L’amministrazione italiana si può e si deve riformare

Democrazia paritaria – incontro con Maria Elena Boschi

accordo democrazia paritaria

COMUNICATO STAMPA

Ieri 3 novembre 2014 l’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria ha incontrato la Ministra per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi.

Per l’Accordo erano presenti Daniela Carlà, Irene Giacobbe, Rosanna Oliva, Serena Romano e Roberta Morroni.

La delegazione ha illustrato le posizioni dell’Accordo riguardo le riforme della legge elettorale per la Camera dei Deputati e la riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione .

La Ministra ha assicurato attenzione alle proposte, delle quali era già a conoscenza, e ha, in particolare, manifestato interesse per la tematica della valutazione dell’impatto di genere, nell’ambito della valutazione delle politiche pubbliche, che sarà tra le competenze del nuovo Senato.

E’ stato concordato un nuovo incontro durante il successivo iter parlamentare.

WTO e Unione europea: incompatibilità di sistemi?

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Dario Ciccarelli è un dirigente pubblico, già rappresentante per l’Italia del Ministero del Commercio con l’estero presso l’Organizzazione mondiale del Commercio (WTO). Nel suo recente libro, la cui copertina si riproduce qui sopra, l’Autore espone una tesi esplicitamente dirompente che riportiamo con le sue stesse parole: “..poiché sussiste una palese incompatibilità, fisica ancor prima che giuridica, fra l’Organizzazione mondiale del Commercio e l’Unione europea, occorre prendere atto che il 15 aprile 1994 il Trattato istitutivo dell’Organizzazione mondiale del Commercio cancellò la ragion d’essere dell’Unione europea e abrogò i trattati comunitari. Per l’ìItalia a tale abrogazione provvedeva la legge n. 747 del 29 dicembre 1994 con la quale il Parlamento italiano ratificò il trattato istitutivo dell’OMG-WTO.” La radicalità di questa posizione, più che alle speculazioni politiche che potrebbero essere imbastite sul punto se una tesi siffatta ricevesse ulteriori consensi sul suo fondamento “filologico-giuridico” (sul punto si vedano anche le opinioni di noti giuristi, riportate dall’Autore sull’articolo di sintesi del suo pensiero pubblicato nell’aprile 2014 sulla “Rivista della cooperazione giuridica internazionale” – vedi qui) , a noi ha fatto pensare immediatamente alla dimostrazione storica, operata da Lorenzo Valla nel ‘400, della falsità della “donazione di Costantino“, atto giuridico apocrifo del 315 d.C. sul quale si era fondato l’intero impianto giuridico del potere papale del Medio-Evo. Lungi dall’intento di schernire con questo richiamo la tesi giuridica dell’Autore, il paragone intende piuttosto riportare questi argomenti in un contesto di lettura storica e politologica: qualunque impianto giuridico formale – in ispecie quelli regolatori, non di un territorio geografico definito, ma del “mondo” – soffre quasi per definizione della difficoltà di “rappresentare”, di “racchiudere in sé ” , di “porre in equilibrio” la molteplice varietà di interessi e di complessità che cerca di regolare. Ancora più multiforme si manifesta un panorama giuridico nel quale sono in campo 159 Stati (il WTO),  27 dei quali sono vincolati fra loro da un altro trattato “specifico” (L’Unione europea). L’apporto che il giurista può e deve arrecare in tale contesto è quello dell’immissione della razionalità del pensiero – che si fa norma – nella complessità del reale. In questo senso risulta prezioso, non solo il pamphlet che ci regala Dario Ciccarelli, ma anche il dibattito di altissima qualità che ne é seguito fra giuristi e politici, in occasione della presentazione del libro alla Camera  dei Deputati lo scorso 29 ottobre 2014 – vedi Programma ufficiale . Pubblichiamo la registrazione integrale del dibattito assunta dal sito  salvo 5 punto zero – clicca qui.

Oltre ai molteplici spunti su questioni fondamentali di diritto internazionale, pare di toccare con mano anche in questa occasione un dato, di natura giuridica ed extra-giuridica insieme: l’insofferenza e i dubbi che si addensano nel pensiero dei più su un impianto  – quello dell’Unione europea- che è sostanzialmente caratterizzato da “cessioni progressive” di sovranità nazionale: “la sovranità si cede in toto, nella sua integralità, oppure no” ha opportunamente osservato Augusto Sinagra. La verità che ci consegna l’onesta valutazione dell’esistente è quella di un ordinamento giuridico federale incompiuto, perennemente in mezzo al guado, che nel periodo più ambiguo della sua storia si presenta come un mostriciattolo inconcludente, gestito da una congrega di soggetti statali e nazionali diffidenti uno dell’altro. Un panorama indegno delle giuste ambizioni di Altiero Spinelli e dei  Padri fondatori dell’Europa unita.

Giuseppe Beato

Istituzione dell’IRAP – decreto lgs. 15 dicembre 1997 n. 446

Istituzione dell’imposta regionale sulle attivita’ produttive, revisione degli scaglioni, delle aliquote e delle detrazioni dell’Irpef e istituzione di una addizionale regionale a tale imposta, nonche’ riordino della disciplina dei tributi locali – d. lgs. 446/97.

Questa legge segnò un pezzo di storia amministrativa del Paese perché assegnò per la prima volta tributi propri delle Amministrazioni regionali, finalizzati al finanziamento del Sistema sanitario.

disegno di legge di stabilità 2015 bollinato

Napolitano

VEDI MEGLIO ORA IL testo del ddl 2679 – bis

Pubblichiamo il testo del disegno di legge di stabilità 2015 “bollinato” dalla Ragioneria generale dello Stato, dopo la verifica effettuata dagli uffici del Quirinale.

Bozza ddl Stabilità articolato finale 22 10 2014

Società partecipate – Il programma Cottarelli

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Il 7 agosto 2014 il Commissario Straordinario per la revisione della spesa , Carlo Cottarelli, presentò al Governo il “PROGRAMMA DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE PARTECIPATE LOCALI”. Nella parte propositiva era ordinatamente delineato un percorso pluriennale per un risparmio annuo di “almeno 2-3 miliardi di euro” e la progressiva riduzione da 8000 a 1000 società partecipate. Che fine ha fatto quel programma?

 Programma partecipate locali – 7 agosto 2014

Legge di stabilità 2015 -Testo entrato in Consiglio dei Ministri

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Pubblichiamo il testo del disegno di legge di stabilità così come è entrato in Consiglio dei Ministri il 15 ottobre 2014. Non dovrebbero prodursi grandi scostamenti da quanto contenuto.

Si vedano in particolare gli articoli 6 (gestione del TFR) , 21 (pubblico impiego), 26 (finanziamento ai Patronati),41 (verifiche INPS sui pensionati di invalidità), 43 (società partecipate dagli enti locali).

Testo  non ufficiale disegno di legge di stabilità 2015

vedi ora testo bollinato da RGS e approvato dal Quirinale.

 Bozza ddl Stabilità articolato finale 22 10 2014

La voce.info – Come dare un taglio ai comuni

ITALIA

L’Italia dovrebbe arrivare ad avere non più di 2.500 comuni. La proposta è del presidente dell’Anci. Ma si tratta di un obiettivo credibile? Finora, i tentativi di favorire le aggregazioni, storici o recenti, sono falliti. Coinvolgere gli enti più grandi, con tempi certi e sanzioni efficaci.

Richiamiamo l’articolo di Matteo Barbero, apparso su la Voce.info, che fa il punto sull’effettiva situazione attuale dell’auspicata razionalizzazione della gestione dei piccoli Comuni italiani. Come sempre si va avanti a passi incerti e, per ora, inconcludenti.

Come dare un taglio ai Comuni – Barbero 2014 su la voce.info

Vedi anche su questo sito dati statistici e legislazione dei piccoli Comuni

 

ISTAT – I conti delle Amministrazioni pubbliche al 2013

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L’Istat ha pubblicato lo scorso 3 ottobre sul suo sito (di difficile consultazione) la Sintesi dei conti e degli aggregati economici delle Pubbliche amministrazioni -Serie storiche dall’anno 1995 a tutto il 2013 – Clicca qui per consultare la fonte.

Al di là degli stringati lanci di agenzia – vedi ANSA del 6 ottobre 2014 – che evidenziano un calo della spesa dei dipendenti pubblici di 7,8 miliardi di euro dal 2010 al 2013 (da 173 mld a 165 in cifra assoluta arrotondata), preferiamo pubblicare qui la tabella di riferimento in questione pubblicata dall’ISTAT, perché la stessa fornisce un significativo quadro d’insieme delle entrate e delle spese delle pubbliche amministrazioni negli ultimi 19 anni, distinte per categoria.

CONTO CONSOLIDATO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE anni 1995- 2013

Glossario

La nuova questione romana.

Roberto_Morassut_daticamera

L’amministrazione della città di Roma costituisce ormai un problema per la città stessa e per il Paese nel suo complesso. Quali i nodi da sciogliere e quali le iniziative da realizzare al più presto? Ne tratta l’on. Roberto Morassut, già assessore all’urbanistica nella Giunta del sindaco Veltroni, in occasione della presentazione del suo libro “Roma Capitale 2.0.“, il prossimo lunedì 29 settembre.

Morassut convegno 29 sett 2014

La dirigenza scolastica di fronte al “Programma Renzi” di riforma della Scuola.

ANP

Fra le questioni aperte in margine al Programma del Governo per “Una buona scuola” c’è quella della dirigenza scolastica, alla quale, come per le altre componenti della dirigenza pubblica, dovrebbero essere consegnate le responsabilità (e i poteri) più significativi per condurre in porto la riforma. E, invece, nel concreto, il Governo ritaglia un ruolo laterale e improprio al mondo dei Presidi, negando loro perfino l’ovvio (per chi ha buon senso) riconoscimento del fatto che essi hanno la gestione diretta di persone, alunni e spese. Pubblichiamo nello specifico il pensiero della CIDA – Associazione nazionale Presidi.

 CIDA – Associazione nazionale presidi – Per una buona scuola

Confronta qui sotto le slide di presentazione:

Governo Renzi -LA BUONA-SCUOLA: facciamo crescere il Paese – 3-settembre-2014

Il Distretto di Roma Capitale – Proposta di legge costituzionale

pro demos

In un Paese quale l’Italia che, con buona pace della retorica “Cavour-Garibaldi-Mazzini-Vittorio Emanuele” , non si è mai sentito unito nei cuori ed in cui, il giorno dopo l’Impresa dei Mille, il Sud Italia – che non aveva possibilità economica di inviare i suoi giovani figli agricoltori per quattro anni alla leva militare obbligatoria – fu stuprato dalle truppe piemontesi del generale Cialdini con 50.000 morti, sarà sempre difficile accreditare il problema della sua Capitale Roma come problema nazionale  di interesse comune. A dispetto, tuttavia, di questa “latitanza del noi“, la speranza e la logica applicata in altri Paesi quali U.S.A. e Germania conduce a un’idea istituzionale di Roma come “Distretto” equiparato al rango di Regione a statuto speciale, sull’esempio di Washington e Berlino.

Vediamo in tal senso, oltre alla proposta di legge costituzionale a ciò finalizzata, anche uno studio dal titolo “ROMA 2025: un patto tra l’Italia e la sua Capitale

 Pro Demos 2013 – Roma 2025: un patto fra l’Italia e la sua Capitale

Distretto  di Roma capitale – proposta di revisione costituzionale