Una bozza (fake?) del ddl in preparazione sulle pensioni di importo elevato

In tempi non antichi, anche le “bozze riservate” avevano una loro dignità, nel senso che – pur prive del crisma dell’ufficialità – offrivano ottime probabilità di risultare corrispondenti alla realtà. Oggi non è più così: si rincorrono strani elaborati, messi in giro quasi per testare le reazioni dei pochi o molti che si sa ne verranno in possesso.

E’ il caso, secondo noi, della bozza che alleghiamo su un nuovo trattamento delle pensioni di importo superiore ai 90.000 euro lordi l’anno. Notevole, quasi comica, la confusione del testo, dove vengono allegate due tabelle l’una in contraddizione dell’altra e dove viene fatta l’ennesima maliziosa confusione fra istituto della “pensione” (basata su alti contributi versati per svariati anni) e l’istituto del “vitalizio per mandato elettivo” che ha tutt’altra natura. Di sicuro sembrano esserci i seguenti elementi: 1. la proposta di legge n. 1071 dell’agosto scorso, cosiddetta Molinari D’Uva, basata su un taglio definitivo delle pensioni in godimento è tramontata, perchè qualcuno deve essere riuscito a convincere le forze oggi al governo del Paese delle sua palese incostituzionalità – vedi qui nostro precedente articolo ; 2. il governo si avvierebbe a varare, con disegno di legge separato dalla legge di bilancio, l’ennesimo “prelievo temporaneo” sulle pensioni più elevate della durata di 5 anni, sulla base di percentuali di prelievo presenti nelle due tabelle allegate, probabilmente desunte dal gioco del cucuzzaro o da un fantasioso pallottoliere.

In realtà tutto è ancora “per aria”: la durata del prelievo, il suo quantum, le modalità di applicazione (sull’intera pensione oppure sulla quota parte eccedente i 90.000 euro?) e, dulcis in fundo, sulla costituzionalità dell’ennesima misura di “prelievo temporaneo” applicato sulle alte pensioni. Perché solo sulle alte pensioni visto che – come illustrato nel nostro articolo precedente – NON E’ AFFATTO DIMOSTRATO (anzi) che le pensioni liquidate col sistema retributivo siano di importo superiore rispetto di quelle che sarebbero state liquidate con il metodo di calcolo contributivo?

La nuda verità delle cose è che questo è l’ennesimo ginepraio in cui si è infilato questo governo, pur in presenza di seri studi non partigiani che hanno evidenziato un quadro conoscitivo di riferimento che smentisce le tesi demagogiche di partenza in questa materia (si veda ancora lo studio allegato all’articolo citato più sopra).

Legge Bilancio 2019 – Pensioni 90.000 euro

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