La nuova normativa contrattuale per i dirigenti e i professionisti pubblici.

Nel pieno della tempesta sanitaria attraversata dal nostro Paese è stato firmato in ARAN lunedì scorso 9 marzo 2020 il testo definitivo del Contratto collettivo nazionale di lavoro che regola lo status giuridico e retributivo dei rapporti di lavoro dei dirigenti e dei professionisti delle cosiddette “funzioni centrali”: ministeri, agenzie pubbliche, enti pubblici non economici.

Il contratto che pubblichiamo qui sotto reca con sé elementi di forte interesse e novità. I suoi aspetti più significativi sono i seguenti:

1) l’omogeneizzazione nell’impianto di base di un quadro di discipline normative fondamentali comuni a dirigenti amministrativi, medici, avvocati, ingegneri, statistici e professionisti tutti, salvaguardando nel contempo in apposite sezioni le diverse specificità;

2) la scrittura o riscrittura di una serie di clausole, attinenti al rapporto di lavoro, che avvantaggiano/consolidano i diritti dei dirigenti, dei medici, avvocati e  professionisti tecnici: fra queste l’Organismo paritetico per l’innovazione e una nutrita serie di materie oggetto di confronto sindacale preventivo nelle varie amministrazioni, in un’ottica di trasparenza e partecipazione;

3) la rivalutazione economica, pure nel contesto di una base incrementale eguale per tutti, di posizioni di partenza maggiormente sacrificate (in particolare i dirigenti medici del Ministero della Salute e i professionisti degli enti pubblici non economici);

4) il contratto, infine, dà spazio significativo al principio di stabilità e autonomia dei dirigenti, attraverso la clausola di salvaguardia retributiva che, di fatto, serve ad attenuare consistentemente la perdita economica (e i conseguenti riflessi previdenziali) legata al conferimento di nuovi incarichi con retribuzione di importo inferiore.

 CCNL Area Funzioni Centrali triennio 2016-2018

 

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