Il Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi sull’autocertificazione per i vaccini: non è sufficiente per l’autorizzazione alla frequenza scolastica.

Antonello Giannelli, presidente di ANP, associazione nazionale dei dirigenti scolastici affiliata alla Confederazione CIDA, ha reso ufficiale la  posizione  del sindacato più rappresentativo della categoria in ordine alla tematica delle “autocertificazioni” per avvenuta vaccinazione.. In un incontro con il Capo di Gabinetto del Ministero della Salute , Alfonso Celotto, ha fatto presente all’Amministrazione sanitaria che i “presidi” sono dirigenti dello Stato e Pubblici Ufficiali tenuti a rispettare e a far rispettare la Costituzione, le leggi e i principi di base dell’ordinamento. Di conseguenza –  a parte l’evidenza secondo cui lo strumento dell’autocertificazione non é utilizzabile in campo sanitario, se non a seguito di espressa previsione legislativa –   “per costante giurisprudenza della Cassazione Penale, essi sono anche titolari di posizioni di garanzia dell’incolumità di tutti coloro che frequentano gli ambienti scolastici”.

Se il “decreto Lorenzin” fosse modificato nel senso di autorizzare l’iscrizione dietro semplice “autocertificazione”, la presenza di bambini non vaccinati nelle scuole relative alla fascia di età 0-6 anni metterebbe a rischio la salute dei bambini che non si possono vaccinare e di quelli le cui difese immunitarie sono indebolite anche temporaneamente, a seguito di patologie varie. Giannelli ha sottolineato che “l’ambiente scolastico è di gran lunga quello più favorevole alla diffusione dei contagi per le caratteristiche dei soggetti presenti, per la loro elevata relazionalità sociale – costituente proprio uno degli obiettivi della scuola stessa – e per le caratteristiche degli ambienti: relativamente poco voluminosi, spesso molto riscaldati e con basso ricambio di aria”.

Il Presidente dell’ANP ha infine evidenziato che stanno circolando evidenti travisamenti delle modalità di ricorso allo strumento dell’autocertificazione, peraltro non utilizzabile in campo sanitario se non a seguito di espressa previsione legislativa. Questo rischia, da un lato, di aumentare il carico di lavoro dei dirigenti scolastici (costretti a controllare la veridicità delle dichiarazioni e a denunciarne gli autori in caso di falso) e, dall’altro, di indurre molti genitori a rilasciare con leggerezza dichiarazioni delle quali potrebbero poi dover rispondere all’autorità giudiziaria penale.

Ascoltiamo su questo tema l’intervista allo stesso Presidente Giannelli: clicca qui.

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