Il New York Times scrive sulla baraccopoli di Messina

La mattina del 28 dicembre dell’anno 1908, un terremoto di intensità 7,5 della scala Mercalli, durato circa 37 secondi, distrusse la città di Messina, seguito da un maremoto che ne falcidiò la maggioranza degli abitanti. Fra gli interventi dello Stato  ci fu quello di attrezzare una baraccopoli di fortuna per ospitare le persone sopravvissute.

Ebbene oggi, dopo 113 anni, quella baraccopoli esiste ancora e ospita circa 6.500 persone. La situazione è tanto grave quanto significativa di un coriacea atteggiamento di disinteresse pubblico verso situazioni paradossali che sopravvivono nel nostro Sud Italia. Questa vicenda assume poi una rilevanza simbolica in un frangente storico nel quale l’Italia viene riempita di denaro europeo affinché proceda a investimenti e correzioni al suo assetto economico/sociale.

Vediamo qui di seguito il testo originale di un articolo del New York Times sulla situazione attuale e della sua ripresa su quotidiani di quella città.

New York Times – baraccopoli Messina

Sindaco De Luca e problema delle baracche.

Messina Oggi – la rimozione dei 6.500 residenti.

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