Il catalogo nazionale dei dati a cura dell’ ISTAT

Le iniziative in corso (da anni) per la cosiddetta “interoperabilità dei dati” mirano alla realizzazione di un diritto dei cittadini italiani ai quali viene ancora chiesto da molte amministrazioni di certificare informazioni che sono già in possesso di altre amministrazioni. Nel defatigante percorso di perseguimento, non solo proclamato, di questo principio  – si ricorda che l’inapplicato articolo 15 della Legge 183 del 2011, circa 14 anni fa, affermava con forza il principio secondo il quale “Le amministrazioni pubbliche non possono richiedere ai cittadini dati e documenti già in possesso delle pubbliche amministrazioni, ma sono tenute ad acquisirli d’ufficio, anche attraverso strumenti informatici e telematici” – si è interposto il Piano Nazionale di Ripresa e Resulaienza che ha previsto alla Missione 1, Componente 1, Investimento 3) azioni preordinate alla piena ineroperabilità dei dati in possesso delle varie amministrazioni pubbliche. Ciò significa mettere in collegamento automatico ciascuna amministrazione con le banche dati possedute dalle altre amministrazioni per poter attingere al bisogno i dati specifici relativi a una persona e/o situazione.

Come devono “parlarsi” in automatico due sistemi informatici? Il PNRR ha previsto una “Piattaforma Nazionale dei Dati” che deve contenere un ricco catalogo di “connettori automatici” (le cosiddette API, Application Programming Interface) che mettono in condizione sistemi operativi diversi di “parlarsi”, ossia di intendere i quesiti specifici su argomenti e/o persone provenienti da un’altra amministrazione e rispondere in modo appropriato. Ma ciò non basta: per interloquire fra loro, i sistemi informatici hanno necessità di uniformare il significato semantico dei dati che leggono o trasferiscono. Da qui il Catalogo Nazionale dei Dati, progetto curato da ISTAT sotto la responsabilità della dr.ssa Giovanna Bellitti e del dr. Massimo Fedeli. Il progetto risponde alla necessità di rappresentare ed esporre il significato dei dati destinati all’interscambio digitale fra le pubbliche amministrazioni. A tale scopo l’ISTAT, forte della sua competenza primaria sul sistema dei dati statistici, ha elaborato una metodologia per l’attuazione del progetto del Catalogo. Il volume che qui si riprende è il frutto del lavoro svolto.

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