In un articolo pubblicato su Il Foglio dello scorso 24 ottobre 2025, Sabino Cassese ha puntato l’indice sulle metodologie con le quali la Ragioneria Generale dello Stato e l’ISTAT rilevano dati e informazioni sui dipendenti pubblici italiani. Sul Conto Annuale predisposto ogni anno da RGS egli ha osservato che non si danno informazioni sul “se e dove gli addetti all’organismo pubblico sono troppi, dove troppo pochi. Non sappiamo se sono distribuiti sul territorio in modo razionale. Non sappiamo in quale misura gli addetti siano “rappresentativi” delle varie parti del paese, nel senso che queste ultime concorrono in maniera proporzionata al funzionamento dello Stato.” Sull’Annuario statistico dell’ISTAT si osserva che “chi studi quell’Annuario non conosce neppure i tratti essenziali dello Stato italiano, dal numero delle leggi alla geografia della galassia pubblica, alle dimensioni, al costo, ai flussi di addetti e ai mezzi“. In tutti e due le fonti “le statistiche presentano dati incompleti perché la gestione del pubblico impiego avrebbe bisogno di ulteriori importanti dati, come quello relativo alla formazione del personale reclutato e quello relativo alla provenienza territoriale“, Rinviando al testo integrale dell’articolo, ripreso qui sotto, si osserva che esisterebbero/esistono due fonti d’informazione granulare sui dipendenti pubblici italiani: lo stesso Ministero dell’Economia e Finanze, con il servizio NoiPa che paga mensilente gli stipendi a tutti i dipendenti statali – ministeriali, insegnanti, forze di polizia, esercito – e l’INPS che riceve mensilmente i dati retributivi di tutti i dipendenti pubblici, sanita’, enti locali e universita’ compresi. Ambedue queste amministrazioni pubbliche dispongono di dati analitici, completi di date di nascita e di residenza, persona per persona, che consentono/consentirebbero di approfondire le informazioni che a tutt’oggi pervengono dalle amministrazioni pubbliche attraverso modelli di dichiarazione sui dati complessivi delle rispettive dotazioni organiche, che non possono per definizione soddisfare le necessità statistiche delle quali il prof. Cassese lamenta la mancanza.
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