Ilda Boccassini – La corruzione é facile

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La grande Ilda Boccassini – della quale in parecchi citano solo recenti processi su vicende di tipo boccaccesco, ma che fu nel pool di Magistrati che individuò negli anni ’90 i mandanti e gli esecutori delle stragi Falcone e Borsellino – opera oggi alla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e mette il suo talento a disposizione della lotta alla corruzione diffusa esistente nel nostro Paese. Continua a leggere

Il CNEL: come é dopo il referendum e come dovrebbe essere.

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Essendo stata travolta dal referendum di dicembre 2016 la riforma costituzionale promossa dal governo Renzi, risultano confermate in toto le prerogative che l’articolo 99 della Carta costituzionale – vedi testo–  assegnano al CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro). Continua a leggere

Sandra Maltinti, una dirigente in piedi.

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Sandra Maltinti, classe 1955 (vedi curriculum), non é una dirigente pubblica sugli altari delle cronache nazionali e di lei sapremmo poco se la sua vita professionale non fosse stata caratterizzata da due eventi contrastati e drammatici, il primo dei quali (una reclusione nell’anno 2004 Continua a leggere

La corruzione nelle pubbliche amministrazioni e i bachi legislativi.

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Nella vicenda dell’Amministrazione comunale di Lodi – in cui è stato incriminato e arrestato il sindaco Simone Uggetti per aver truccato il bando di gara per la gestione delle piscine comunali – c’è solo un elemento positivo:il senso morale di Caterina Uggè, la funzionaria del Settore Istruzione, cultura e sport, la quale, pur intimidita dal Sindaco, ha trovato il coraggio di rivolgersi alla Magistratura e di denunciarne le malefatte facendo emergere uno dei tanti casi di ordinaria corruzione che prosciugano ogni giorno le nostre finanze pubbliche e riducono al lumicino i livelli etici esistenti in Italia – vedi qui la vicenda di Caterina Uggè. Continua a leggere

Dove nasce la corruzione.

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Uno dei falsi miti prodotti dal ciclone di “Mani pulite” – 20 anni fa – fu quello della credenza di una società civile “buona” e della politica “cattiva”, mito questo che risolse tanti conflitti di coscienza nell’animo dei più.  La recente intervista al presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Piercamillo Davigo  (vedi qui),  pur largamente condivisibile nei suoi contenuti, ha in qualche modo rinnovato l’idea di una “politica cattiva” in sé e a prescindere. Così non è e non è mai stato. C’è ora chi, con grande coraggio, prende posizione per un’idea molto meno consolatoria sulle origini della corruzione imperante nel nostro Paese: essa nasce dalla società civile, da noi o, perlomeno, da quelli di noi o da quella parte di noi stessi che preferisce contravvenire ad alcune regole base del vivere civile. Giusto riportare  il punto di vista in questione di Ernesto Galli della Loggia nel fondo pubblicato sul Corriere della Sera dello scorso 26 aprile 2016 – clicca qui. Continua a leggere

Sabino Cassese e l’inferno delle leggi mai attuate. “Eppur decidere si deve”.

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L’incipit del fondo di Sabino Cassese pubblicato sul Corriere della Sera di ieri 15 aprile 2016 é esaustivo: “Le vicende del giacimento Tempa rossa, venute agli onori delle cronache nazionali, offrono uno spaccato del modo in cui si decide in Italia“.

Lasciando alla rilettura del limpido pezzo in questione, aggiungiamo di nostro solo l’osservazione che quanto superbamente analizzato dal professor Cassese rimanda al tema generale della qualità della legislazione in Italia, oggetto del Convegno recentemente organizzato dal Centro riforma Stato (vedi) che aveva come slogan “Troppe leggi, poche decisioni“. Vediamo anche la relazione di Antonio Zucaro al convegno in questione (clicca qui).

 Eppur decidere si deve – Sabino Cassese

Il sistema di potere che governa il Comune di Roma da 70 anni.

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Offriamo ai giovani studiosi una piccola guida ragionata e documentata del funzionamento del sistema di potere nel Comune di Roma dall’immediato secondo dopoguerra ad oggi. Un “Bignami” per uso civico. Le nostre fonti di analisi sono semplici articoli di giornali. Tuttavia, quando si “libera” il singolo prodotto informativo dalla sua quotidianità, lo si sviscera conservando i contenuti più stabili e lo si collega con altri contenuti informativi trattati allo stesso modo, ne può derivare un solido quadro generale di studio e di riferimento. Continua a leggere

Corruzione a Roma: fatti e non chiacchiere.

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A ognuno il suo mestiere. Maurizio Crozza ci fa sorridere amaramente (il Paese delle meraviglie di ieri sera 18 marzo) sui “difetti” endemici di un certo sottobosco romano nel quale, più che i “Rugantino”, operano personaggi simili a quelli che lui ha battezzato come “Rubantino“! – vedi. I giornaloni della Repubblica sono paghi nel pubblicare articoli di denuncia degli scandali ed è giusto, democratico e sacrosanto che facciano così…. senza peraltro che nessuno si dia pena di dare diffusione del documento ufficiale dell’ANAC (vedi delibera n 207 del 2 marzo 2016).

A noi di Nuova Etica Pubblica, che apparteniamo al mondo dei “cultori” della materia, spetta invece il compito di approfondire la problematica legata agli scandali proponendo soluzioni gestibili amministrativamente. Sulla questione della corruzione come fenomeno ormai endemico della pubblica amministrazione – centrale, territoriale e locale abbiamo dedicato un numero della nostra rivista (vedi qui) e, in conclusione, andiamo proponendo da anni  rimedi concreti e attuabiliove ci sia reale volontà politica – per avviare una seria operazione di contrasto alla corruzione nella Pubblica Amministrazione.

Ripubblichiamo, pertanto, le nostre proposte in merito a tre strumenti amministrativi di contrasto alla corruzione e per il ripristino della legalità nell’Amministrazione pubblica:

1. l’introduzione di controlli successivi esterni sugli atti di spesa del Comune di Romadella PA in generale, sostanzialmente dismessi a seguito della “riforma” del titolo V della Costituzione dell’anno 2001 (vedi qui Il sistema dei controlli di regolarità amministrativa degli atti);

2. l’operatività concreta dello strumento (previsto solo legislativamente, ma non nei fatti) del whistleblower (autore delle soffiate); vedi qui “La denuncia delle frodi come atto di civismo” e vedi documento ANAC sulla Tutela del dipendente che segnala illeciti.

3. la pubblicazione in forma sintetica e comprensibile sul sito istituzionale del Comune di Roma e delle amministrazioni di tutti gli atti di spesa adottati (vedi qui).

Al candidato Sindaco di Roma – qualunque sia la sua collocazione politica – che inserirà nel suo programma elettorale l’attuazione reale di questi tre strumenti amministrativi di contrasto della corruzione andrà la nostra convinta approvazione.

Giuseppe Beato

Un milione e mezzo di procedimenti penali prescritti in 10 anni.

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Secondo i dati elaborati dagli uffici del Ministero di Giustizia – vedi qui sopra – sono 1.468.220 i procedimenti giudiziari penali incorsi nella prescrizione nel decennio 2005-2014, dei quali n. 132.296 nel solo anno 2014. Il fenomeno discende direttamente dal dettato dell’articolo 6, comma1, della legge 5 dicembre 2005, n. 251 (cosiddetta “legge Cirielli” – vedi). I reati maggiormente “graziati” dalla contrazione dei termini della prescrizione furono e sono quelli contro la Pubblica Amministrazione, primo fra i quali il reato di corruzione. Superfluo qualunque commento in ordine alla “lotta alla corruzione”: meglio di noi Giovanni Legnini, Vice Presidente del Consiglio superiore della Magistratura, nell’intervista a “La Repubblica” dello scorso 13 febbraio 2016, che qui sotto riproduciamo. Nell’intervista viene trattato un altro punto dolente del funzionamento della macchina pubblica in Italia: la produttività dei Magistrati.

 Lanciammo l’allarme 8 mesi fa ora si approvi subito la riforma

Mala Pa – La denuncia delle frodi e degli abusi come atto di civismo.

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Riproduciamo qui sotto il link a due articoli, de “La Repubblica” e de “Il Giornale” di ieri 13 febbraio 2016, che danno conto dell’ennesimo scandalo legato alla falsa attestazione della presenza in servizio. Qui c’è un interessante e, a parer nostro, positivo elemento di novità: la denuncia degli abusi é partita dai cittadini utenti, stanchi di assistere a proterve dimostrazioni di inciviltà e di scorrettezza da parte di chi – l’impiegato pubblico – ha un obbligo civico più stringente di esercitare la massima correttezza sul lavoro. Come operatori al servizio della funzione pubblica del Paese, temiamo la demagogia legata a questi scandali, tale per cui si cerca di estendere all’intera categoria di lavoratori pubblici il “modello” di comportamento in uso presso alcune frange di persone (vedi qui). Ciò nondimeno, scandali, denunce e contromisure rigorose sono necessarie e salutari. Aggiungiamo che l’elemento nuovo della denuncia ad opera di cittadini e lavoratori che si oppongono agli abusi va estesa anche a tutti i comportamenti corruttivi che allignano fra le maglie della macchina amministrativa del nostro Paese. Nei Paesi anglosassoni è operante e regolata per legge la tutela dei whistleblower (vedi qui, termine intraducibile in italiano anche per precise ragioni “di costume” ben esposte nell’articolo di giornale che qui richiamiamo (clicca qui). Il whistleblower è “l’autore della soffiata” che consente a un’amministrazione pubblica di indagare e, se vera, di scoprire e stanare una situazione di corruzione esistente. Ma, per questi soggetti, è prevista all’estero una tutela speciale, consistente nella garanzia della riservatezza sul soggetto che denuncia e nella difesa da qualunque possibile ritorsione nei suoi confronti. L’adozione effettiva di questo strumento di contrasto della corruzione darebbe risultati ben più significativi dei tanti “piani anticorruzione” che impegnano tante carte e fotocopiatrici con risultati vicini allo zero, vista anche la confermata posizione dell’Italia nella classifica internazionale 2015 della corruzione (vedi).

La Repubblica – abusi stanati dai cittadini.

Il Giornale – I furbetti del cartellino.

Trasparency: la classifica internazionale 2015 sulla corruzione percepita.

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Puntuale come una purga per le persone oneste arriva la classifica del 2015 sulla corruzione percepita (vedi qui la “cerimonia” di presentazione del rapporto – clicca qui dal Corriere.it per vedere anche la classifica interattiva). L’Italia si colloca al 61imo posto nel mondo e al penultimo in Europa, dopo Grecia e Romania.

VEDI QUI LA CLASSIFICA

Crozza, Sabino Cassese e la riforma delle pubbliche Amministrazioni.

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Crozza e i fannulloni pubblici – Video del 19 gennaio 2016.

Quando un comico del calibro e del seguito popolare di Maurizio Crozza mette sotto tiro gli impiegati pubblici e afferma esplicitamente che, per trovarne qualcuno che lavora, “bisogna andare a Berlino“, allora significa che egli in qualche modo interpreta e dà voce alla “pancia” di una grande fetta di opinione pubblica del nostro Paese. Soprattutto di questo deve prendere atto chi si occupa di pubblica amministrazione e i tanti che dentro lavorano onestamente….la casa, in qualche modo, brucia…e l’opinione pubblica è alle porte. A poco valgono una serie di altre possibili osservazioni: ciò che prevale é la demagogia dimostrata in quest’occasione dal Governo nel giustapporre e confondere il problema – che esiste – dei fannulloni con la riforma della pubblica amministrazione.

Ai tanti che giustamente puntano il dito sui truffatori che rubano denaro pubblico manomettendo i controlli delle presenze vorremmo fare una sola specifica domanda: “Crede lei che, facendo un’auspicabile pulizia completa dei furbetti che sguazzano nell’amministrazione pubblica, sarà risolto il problema dell’efficienza e del buon andamento della stessa?“. Noi, dal di dentro di questa macchina inceppata e ostile, Le rispondiamo che: “Sarà risolto un fondamentale problema di moralità pubblica, questo SI. Ma che No, la lotta ai fannulloni, pur sacrosanta e da appoggiare, non risolverà di un’unghia i problemi delle pubbliche amministrazioni“. Perché? Perché nessun Governo di questo Paese, dal primo dopoguerra in poi (si veda di Guido Melis: Il riformismo amministrativo italiano: una storia di vinti.) ha saputo mai trovare un paradigma condivisibile e condiviso di gestione delle pubbliche Amministrazioni, in grado di dosare nei giusti equilibri ruolo dello Stato e ruolo delle Autonomie locali, esigenze di efficienza e qualità con esigenze di garanzia e legittimità della spesa, che sapesse regolare i sistemi di controllo delle PPAA, la valutazione dei suoi dipendenti, ma anche delle Amministrazioni stesse, che sapesse inculcare nel DNA delle Amministrazioni pubbliche quell’ethos di Servitori del cittadino, indispensabile in un sistema costituzionale moderno. Potremmo continuare, perché la massa dei problemi in campo è enorme e non risolvibile a colpi di decreto o di spot elettorali. Meglio di noi Sabino Cassese,  in un suo fondo pubblicato ieri 23 gennaio 2016 sul Corriere della Sera, ci spiega come le riforme amministrative vanno non solo scritte, ma seguite e gestite nei tempi non brevi della loro buona attuazione…….Come avviene negli altri Stati occidentali avanzati, che pianificano in termini di lustri il programma di azioni e di risultati da portare a compimento.

 Sabino Cassese – I burocrati e il passo che manca.

Il cinema italiano e il “posto fisso”.

Quo vado

La vacanze natalizie e il tema di questo film di grandissimo successo di pubblico ci inducono a proporre qualche considerazione sul film “Quo vado?”, non fosse altro perché si occupa di due temi centrali nel nostro sito, quali il pubblico impiego e i “vizi” degli Italiani. Il protagonista del film è un impiegato pubblico che accetta tutto, anche un trasferimento ad una postazione scientifica al Polo Nord, pur di salvare il suo posto fisso  Continua a leggere

Corruzione in Italia, una gramigna sempre vigorosa

Riproduciamo una notizia e un editoriale tratti da La Repubblica: la notizia è di Carlo Rivolta (clicca qui) e si riferisce allo scandalo degli appalti aggiudicati al massimo ribasso dallo IACP di Frosinone, in cui sono coinvolti politici e imprenditori del luogo e la famiglia mafiosa dei Cuntrera.

Il fondo di Andrea Barbato – “l’Italia degli scandali(clicca qui) – ci parla di “un’Italia già tanto travagliata“, dove é difficile “mettere all’ordine del giorno la questione morale“, dove “a sgretolare ogni giorno l’autorità di chi amministra lo Stato é la cronaca invadente degli scandali” dove “si ha l’impressione che questo nodo sia diventato il più grave e il più urgente da sciogliere, trascinato come un’eredità pesante da un governo all’altro

….dimenticavamo un piccolo particolare…questi due articoli non sono di quest’anno, ma del 14 gennaio 1976, anno I, n. 1 de “La Repubblica”……..passano le guerre mondiali e quelle fredde, passano il fascismo, le prime e le seconde repubbliche, ma noi alle nostre tradizioni ci teniamo.

Il numero di luglio 2015 della Rivista “Nuova Etica Pubblica”.

Riproponiamo l’ultimo numero della rivista della nostra Associazione “Nuova Etica Pubblica” diretta da Daniela Carlà sul tema: “Il contrasto alla corruzione nella pubblica amministrazione: legalità e trasparenza“.

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Un onesto racconto del progressivo degrado di Roma.

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L’Ebook di Walter Tocci -(vedi qui) – di cui presentiamo un ampio estratto è per definizione e per contenuto un racconto “di parte”, a motivo della lunga militanza politica dell’autore nella compagine politica di sinistra e per essere egli stato vice-Sindaco e Assessore alla mobilità della Giunta Rutelli dal 1993 al 2001. Continua a leggere

Assenze per malattia dei lavoratori pubblici e privati.

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L’Osservatorio statistico dell’INPS sulla certificazione di malattia ha fornito diverse informazioni sulla dimensione del fenomeno – si veda l’articolo pubblicato su “La Repubblica” dello scorso 26 novembre. Fra le informazioni acquisite, meritano attenzione sopratutto queste due: a) quasi un terzo dei malesseri si concentrano nella giornata del lunedì (fenomeno palpabile per chi vive a Roma in relazione allo scarso traffico generalmente esistente in tale giornata); b) Il numero medio di giorni  assenza medio di malattia di un lavoratore pubblico (10,5 gg.) é doppio di quelli di un lavoratore privato (5,67). Così é.

 Le malattie dei lavoratori – La Repubblica 26 novembre 2015

I controlli sulle linee ATAC condotti da pregiudicati.

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Non si sa se piangere o ridere apprendendo notizie come quella pubblicata su “Il Messaggero.it” dello scorso 18 novembre: era stata ipotizzato un piano di utilizzo degli “ausiliari del traffico” (le persone che controllano la regolarità delle soste entro le linee blu) come controllori sui bus di linea a Roma: l’operazione è stata sospesa perché è risultato che un terzo di tali ausiliari non aveva il casellario giudiziale pulito: erano dei pregiudicati in parole povere!!..Ora sappiamo chi irroga le multe alle automobili poste in sosta in modo irregolare…. Quis custodiet custodes?….

Vedi qui l’articolo in questione.