Vincenzo Musacchio: collegamento fra controlli inefficienti e corruzione

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Il prof. Vincenzo Musacchio è il presidente e direttore scientifico della Scuola della legalità “don Peppe Diana” , il cui presidente onorario é Antonino Di Matteo ed ha fra i suoi docenti il fratello di Paolo Borsellino (vedi qui meglio). L’attività della Scuola consiste nella diffusione con qualunque mezzo della cultura della legalità, soprattutto presso i giovani e le scuole. Don Giuseppe Diana – assassinato dalla camorra a Casal di Principe il 19 marzo 1994 –  già nel 1991 aveva chiaramente individuato lo stretto rapporto esistente fra poteri pubblici inefficienti/inesistenti e dominio della criminalità organizzata. Sue le parole: “il disfacimento delle istituzioni civili ha consentito l’infiltrazione del potere camorristico a tutti i livelli. La Camorra riempie un vuoto di potere dello Stato che nelle amministrazioni periferiche è caratterizzato da corruzione, lungaggini e favoritismi. La Camorra rappresenta uno Stato deviante parallelo rispetto a quello ufficiale, privo però di burocrazia e d’intermediari che sono la piaga dello Stato legale. L’inefficienza delle politiche occupazionali, della sanità, ecc; non possono che creare sfiducia negli abitanti dei nostri paesi”.

Pubblichiamo qui di seguito uno scritto recentissimo di Vincenzo Musacchio – di stringente interesse – riguardante lo stretto rapporto esistente fra assenza/inefficienza o conflitti d’interesse nei sistemi di controllo  e  la corruzione.

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