La lectio magistralis del Cancelliere Helmut Kohl in occasione del conferimento della laurea honoris causa all’Università Cattolica di Milano

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Helmut Kohl, Cancelliere dal 1982 al 1998 della Germania Ovest prima e  poi della Germania unita non fu solo il protagonista dell’unificazione del suo Paese, ma anche uno dei più convinti fautori dell’unità europea. Per ricordarne la figura, in seguito alla sua morte recente,  pubblichiamo il video della cerimonia avvenuta in Milano l’11 novembre 2003 quando fu insignito della laurea honoris causa in Scienze politiche dall’Università Cattolicavedi qui il filmatoe il testo della lectio magistralis che egli pronunciò per l’occasione. Argomento: il sogno europeo. 

Estraiamo dal lungo discorso solo poche frasi: “Quando parlo dell’Europa devo dire che qui, a Milano, ci troviamo proprio nel luogo dell’ispirazione europea, qui possiamo respirare l’Europa, qui abbiamo la percezione fisica dell’Europa………….Chiunque sia alla ricerca dell’identità dell’Europa deve soltanto dare un’occhiata a questa città e anche a tutta l’Italia; basta venire in Italia per riconoscere subito l’eredità culturale e spirituale del Cristianesimo e dell’antichità”.

Per l’unificazione dell’Europa – così De Gasperiè necessario distruggere, più che costruire; dobbiamo distruggere un mondo di pregiudizi, un mondo di pusillanimità e di rancore.” Questa è una citazione che deve essere letta e riletta. Ci dice, infatti, che dobbiamo distruggere qualcosa, e ci dice che cosa dobbiamo distruggere; la storia dell’Europa degli ultimi trecento anni è una storia gravida di rancori, di atteggiamenti miopi, egoistici: ecco perché, secondo me, dovremmo rileggere quotidianamente queste parole, ancora oggi, nella situazione attuale di politica europea, e anche alla luce dell’ampliamento dell’Europa: dobbiamo distruggere un mondo di pregiudizi, di pusillanimità e di rancore.

Ci sono tanti giovani che fanno i turisti in Europa, che questi mi dicono: “bravo, hai fatto una cosa giusta”. Questi giovani non pensano neppure che in passato, per spostarsi da un Paese all’altro, era necessario passare frontiere, mostrare i documenti ecc…: adesso semplicemente saltano su un treno e vanno dove vogliono; vanno a Parigi, per esempio, vanno a Budapest, vanno a Praga,…………Praga, che in estate è chiusa al traffico, ed è un vero e proprio paradiso per i giovani, che si ritrovano sul ponte di Carlo e cantano le loro canzoni in lingue diverse, suonando i loro strumenti. Le lingue sono diverse, ma i loro cuori, le loro anime emanano una certezza: noi apparteniamo alla stessa comunità.”

Si respira a leggere le parole di un tedesco illuminato.

 

 Lectio magistralis Milano 2003 Helmut Kohl

 

 

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