Il danno pensionistico arrecato al personale pubblico

L’articolo che pubblichiamo –  oltre che svolgere considerazioni in linea con molteplici altre prese di posizione (vedi qui, qui, qui, qui e qui ) –  presenta tre tabelle di proiezione del DANNO CERTO  che subiranno i lavoratori del servizio Sanitario Nazionale, delle Amministrazioni regionali e comunali e di molti Enti Pubblici non Economici ove il Parlamento approvasse l’articolo 33 del disegno di legge di bilancio 2024 (vedi qui il testo integrale). Il ddl in questione opera una decurtazione che non tiene conto delle ragionevoli e decennali aspettative di un diritto da parte di centinaia di migliaia di dipendenti pubblici. Continua a leggere

Leggi provvedimento finalizzate al ricambio dei vertici delle amministrazioni pubbliche

Un sistema politico complessivamente debole continua a produrre “mostri” amministrativi e soluzioni al limite della costituzionalità’. E’ il caso delle nomine dei vertici politico amministrativi degli enti pubblici. Continua a leggere

Le percentuali di perequazione delle pensioni per il 2023

Riportiamo qui sotto la circolare n. 20/2023 dell’INPS che indica criteri e misure della perequazione della pensioni per l’anno in corso, così come è stata prevista dall’ultima legge di bilancio. Continua a leggere

L’adesione al Fondo pensione Perseo Sirio

Il numero di adesioni da parte dei lavoratori del pubblico impiego al fondo Perseo Sirio (amministrazioni pubbliche e Sanità) sta crescendo notevolmente anche in relazione all’accordo sindacale dello scorso settembre 2021 (vedi qui il testo ) che ha introdotto il sistema del silenzio assenso all’adesione al fondo da parte dei neo-assunti in amministrazione (salvo diniego dell’interessato). Nelle brochure che si allega, sono indicati i riferimenti più importanti e i contatti col Fondo Perseo Sirio per chiunque (anche già in servizio da anni) sia interessato all’iscrizione. Continua a leggere

Decreto legge su Reddito di Cittadinanza e Quota 100

Di seguito il testo del Decreto Legge n. 4 dl 28 gennaio 2019 “Disposizioni urgenti in materia di reddilo di cittadinanza e di pensioni“.

Decreto Legge 28 gennaio 2014 n. 4

Reddito di cittadinanza: il testo del decreto legge inviato al Consiglio dei Ministri

Le disposizioni inerenti all’introduzione e al funzionamento del reddito di cittadinanza e della riforma delle pensioni – rinviate a un successivo decreto-legge in sede di discussione del bilancio dello Stato 2019 –  sono ora all’esame del Consiglio dei Ministri secondo il testo che qui si allega. Continua a leggere

Tre buoni motivi per non chiamarle “pensioni d’oro”

 VEDI QUI IL TESTO UFFICIALE DELLA PROPOSTA DI LEGGE N. 1071/2018

Come noto, è in discussione presso la Commissione Lavoro della Camera la proposta di legge n. 1071 dell’agosto ultimo scorso, presentata da deputati del movimento 5 Stelle e della Lega. L’oggetto del provvedimento proposto è la riduzione delle pensioni in godimento – anche di quelle future -superiori all’importo netto mensile di 4.500 euro calcolate col metodo di calcolo cosiddetto “retributivo” . Continua a leggere

TESTO UFFICIALE della proposta di legge di decurtazione delle pensioni superiori ai 4000 euro netti.

Di seguito all’anteprima di ieri, presentiamo qui sotto il testo ufficiale della proposta di legge – Atto Camera n. 1071 / 2018, a cura dei deputati D’Uva e Molinari. Interessantissima anche la proiezione pubblica ta sul Sole 24 Ore di oggi dei tagli che conseguirebbero alle pensioni interessate a cura di Antonietta Mundo – clicca qui . Continua a leggere

ANTEPRIMA: il testo della proposta di legge per il taglio delle pensioni d’oro

VEDI ORA QUI MEGLIO IL TESTO DEFINITIVO

Il sito web della Camera non ha pubblicato ad oggi il  testo e la relazione illustrativa della proposta di legge n. 1071 del 6 agosto 2018 a cura dei deputati Francesco D’Uva (M5S) e Riccardo Molinari (Lega). Quello che presentiamo in anteprima, pertanto, è un testo che non ha carattere di ufficialità, Continua a leggere

Previdenza in Svizzera – Sistema a tre pilastri.

tre pilastri previdenza

Invece di fare bassa propaganda e demagogia a buon mercato basterebbe studiare ciò che fanno a due passi da casa. Riportiamo le informazioni presenti sul sito “Conoscere la civica”, con un contenuto di immediata comprensione sul funzionamento in Svizzera del sistema a tre pilastri (fiscalità generale, previdenza obbligatoria, previdenza integrativa) che continuiamo a ritenere essere quello ottimale, migliore delle attuali “forzature” sul sistema contributivo, che non può assicurare alla stragrande maggioranza dei lavoratori il mantenimento del tenore di vita abituale nell’età anziana. Continua a leggere

INPS, “Gattopardo” in progress

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Il richiamo al famoso aforisma di Tomasi di Lampedusa (“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”) si attaglia alla perfezione alla “rivoluzione” proclamata dal suo presidente Tito Boeri per l’avvenuta riorganizzazione della tecnostruttura dell’INPS, a due anni dalla sua assunzione alla responsabilità di vertice Continua a leggere

Pensioni di reversibilità alle donne e differenze di genere.

CIDA

In ordine alla problematica emersa nelle ultime settimane sulla possibile contrazione dei trattamenti di reversibilità (dei quali l’88% riguardano le donne) (Vedi articolo Messaggero dello scorso febbraio 2016) , pubblichiamo , insieme all’articolo di commento sul Corriere della Sera di Alessandra del Boca e Antonietta Mundo (vedi qui), la relazione presentata dalla Confederazione CIDA alla Commissione lavoro della Camera sulle differenze di genere nel lavoro e nel sistema previdenziale.

 Antonietta Mundo – Relazione CIDA 21-02-16

INPS Boeri – Non per cassa, ma per equità.

logo inps

Pubblichiamo il documento “apocrifo” del Presidente dell’INPS Tito Boeri, difficilmente reperibile sul sito dell’INPS per qualunque persona dotata di intelligenza media.

E’ un vero e proprio articolato di legge, con tanto di relazione illustrativa! Se il Governo è d’accordo – Renzi sta dalla parte di Boeri oppure da quella del suo Ministro del Lavoro? – è bella pronta per la Commissione lavoro della Camera! Peccato che un’idea in sé buona – il supporto ai 55enni privi di reddito e l’immissione di un reddito di garanzia – si traduca in una proposta di sistema di finanziamento incostituzionale: la proposta – vedi articolo 12 – è quella di riliquidare in pejus le pensioni già vigenti di importo uguale e superiore a 3.500 euro lordi (vedi commi 1 e 3) apportando una quota di riduzione “pari al rapporto tra il coefficiente di trasformazione  relativo all’età dell’assicurato (vigente nel regime contributivo) e il coefficiente di trasformazione corrispondente all’età dell’assicurato al momento del pensionamento”, applicando (inoltre) – all’indietro negli anni – gli aggiustamenti automatici dell’aspettativa di vita. Al di là del tecnicismo astruso della proposizione legislativa, ciò significa che l’intervento non riguarda le pensioni di 5000 euro lordi, ma quelle pari e superiori ai 3500 euro lordi (i successivi commi  4 e 5 regolano solo gli aggiustamenti per pensioni da 3500 euro a 5000 euro e per pensioni da 5000 euro in su). La manovra è astuta e demagogica perché Boeri può affermare che verrebbero toccate le pensioni di “soli”  190.000 pensionati su un totale di 16 milioni e mezzo (vedi qui la distribuzione delle pensioni INPS per classi di reddito). La proposta non é solo anticostituzionale, ma profondamente “sovietica” perché colpisce selettivamente chi ha pagato contributi per decenni proporzionalmente – il riferimento è al grande numero di  “carriere retributive piatte”- alle alte retribuzioni che percepiva: lo Stato infrangerebbe così un “patto previdenziale” scritto con norme di legge nel corso di 40 anni della sua storia. Solo intelletti profondamente distorti potevano concepire un simile vulnus ai principi elementari del diritto e alla certezza dei diritti soggettivi vigenti legittimamente acquisiti: oggi le pensioni più alte, domani, magari, i diritti di credito bancario o altri diritti tutelati per legge? Semplicemente folle. Risulta, inoltre, insopportabile e odioso il fatto che si accomunino le pensioni più alte ai vitalizi dei parlamentari che nulla hanno a che vedere con un rapporto previdenziale e che remunerano periodi di tempo, a volte brevissimi, di permanenza nella carica. In ultimo, osserviamo che sarebbe più equo e legittimo che il Presidente Boeri reperisse  i danari necessari per il finanziamento di nuove prestazioni assistenziali, non andando a intaccare la previdenza pubblica, ma procedendo alla ricognizione di 94 miliardi di credito incerto che egli stesso ha denunziato esistere in INPS sei mesi fa davanti alla Commissione bicamerale di controllo sulle attività degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale – Clicca qui.

Di seguito la desolante lettura di questa “proposta”.

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Donne – lavoro – responsabilità pubbliche: distribuzione di genere.

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Il recentissimo Government at a Glance 2015, pubblicazione biennale dell’OCSE con le statistiche del settore pubblico dei Paesi aderenti – vedi qui – ci offre una fotografia aggiornata della distribuzione di genere in quattro settori: 1. occupazione complessiva di ciascun Paese; 2. Occupazione nelle pubbliche amministrazioni; 3. Quote di genere negli eletti al parlamento; 4. donne Ministro nei governi in carica nell’anno 2015.

Ne emerge un quadro significativo che conferma quanto già noto, ma segnala anche una posizione di avanguardia italiana fra i Paesi OCSE nell’ambito della rappresentanza politica:  il dato più importante riguarda l’occupazione totale femminile che vede le donne italiane sotto media (41,6 % degli occupati, contro il 45,3 % della media OCSE, ben al di sotto del 49,3 % dell’Estonia, del 47,9 % della Francia e del 46,5 % di Gran Bretagna e Germania); la proporzione di genere è diversa fra gli occupati nel pubblico impiego dove le donne sono in Italia il 55,9 % del totale: pur essendo in questo ambito maggioritaria la quota di occupazione femminile italiana, tuttavia questa è comunque sotto alla media OCSE (58 %) e molto al di sotto di altri Paesi avanzati (71,8 % in Svezia, 65,9 % in Gran Bretagna, 62,3 % in Francia).

Sono,  invece, di segno completamente diverso i dati della distribuzione di genere in Parlamento e come responsabilità ministeriale. Il dato è qui che la rappresentanza di genere femminile in Parlamento é del 31% sul totale, sempre sotto il livello di Svezia, Spagna, Finlandia, Olanda e Danimarca, ma sopra la media OCSE (27,8 %) e, significativamente, sopra la Francia (26,2 %) la Gran Bretagna (22,8 %) e gli Stati Uniti (19,4 %). La tabella delle percentuali qui sotto (vedi) evidenzia anche il fatto che in Italia la presenza femminile in Parlamento è lievitata del 21% negli ultimi 13 anni dal 2002 ad oggi (dal 9,8 % al 31%). Ma il dato più eclatante riguarda la percentuale di donne Ministro nei governi OCSE: qui l’Italia si colloca sul range dei Paesi “più avanzati” con il 43,8 % di presenze femminili ( 35% circa in più rispetto all’8,3% di solo 10 anni fa), ben al di sopra della media OCSE (29,3 %), ma anche di altri Paesi quali Germania, Spagna, Danimarca, USA, Belgio, Gran Bretagna.

Su tutti e quattro gli indicatori si osservano, comunque, dati percentuali in incremento rispetto alle medie degli anni passati: segno chiaro che qualcosa, nonostante tutto , si muove nel verso giusto.

 OCCUPAZIONE: distribuzione di genere da “Governement at a glance 2015”

 PARLAMENTI E GOVERNI – quote di distribuzione di genere da “Governement at a glance 2015”

 Tabella di distribuzione di genere nei Parlamenti OCSE

Vedi anche altre statistiche di genere – Il talento femminile nella Pubblica Amministrazione.

ddl di riforma della pubblica Amministrazione – Proposte di emendamento

Camera deputati logo

VEDI ULTIMI EMENDAMENTI ALLA CAMERA

Pubblichiamo il bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari dell’11 giugno scorso nel quale é contenuto il testo degli emendamenti presentati dalla Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati al testo dell’Atto camera 3098 (già ddl  AS 1577/2014) – clicca qui – di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. D’ interesse gli emendamenti proposti come articolo 8 bis del disegno di legge (governance INPS e INAIL) – pag. 145 – e all’articolo 9 (regime della dirigenza pubblica) – pag. 151.

 Emendamenti della Commissione affari costituzionali al ddl AC 3098

Il nuovo INPS – Un occhio al futuro

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Si è tenuto presso la sede della Direzione generale dell’INPS a Roma un convegno promosso dalla CGIL- funzione pubblica, con la partecipazione del Segretario generale Susanna Camusso, di Rosanna Dettori e con il Presidente Tito Boeri, il direttore generale Massimo Cioffi e i dirigenti generali Cristina Deidda e Giovanni Di Monde sul futuro dell’Istituto. Di seguito la locandina

 INPS OCCHIO AL FUTURO

Di seguito la sintesi e la registrazione vocale del convegno.

 Registrazione e sintesi del Convegno sull’ INPS “un occhio al futuro”.

I costi della Sentenza n 70 del 2015 sul ripristino della rivalutazione monetaria

NENS LOGO

Riproduciamo l’articolo di Antonio Misiani, apparso sul sito dell’Associazione NENS – clicca qui – sul riflesso finanziario provato sui conti pubblici dalla Sentenza n 70 del 30 aprile 2015 sull’inammissibilità del blocco della rivalutazione delle pensioni –  vedi qui.

L’articolo quantifica in 16,6 miliardi l’importo da rimborsare dall’INPS ai pensionati interessati. Nel calcolo non sono computati gli interessi maturati, né – aggiungiamo noi – l’importo delle imposte da detrarre al conto effettuato sulle pensioni al lordo.

Antonio Misiani per NENS 4 maggio 2015

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Le proposte del Presidente dell’INPS per nuovi interventi sul Welfare italiano

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Riproponiamo l’intervista integrale al Presidente INPS Tito Boeri, ieri ospite di Otto e mezzo. Egli ha tracciato un quadro d’insieme delle proposte in materia di previdenza e di protezione sociale che l’Istituto metterà in campo nei prossimi mesi.

Su tutte prevale in Boeri l’idea di tutelare la categoria in maggiore difficoltà in questo frangente storico : la classe dei lavoratori in età fra i 55 e i 65 anni, che ha maggiore difficoltà a trovare un nuovo lavoro quando lo perde, ma è ancora lontanissima dalla pensione. L’onere quantificato per tale operazione ammonta a circa 1,5 miliardi di euro, da reperire all’interno dello stesso sistema di protezione sociale amministrato dall’Istituto. Sotto attenzione le pensioni elevate liquidate in modo più favorevole rispetto al sistema di calcolo contributivo.

Tito Boeri otto e mezzo 20 marzo 2015 – Video integrale

INPS – Le idee del nuovo Commissario Tiziano Treu

Treu

Tiziano Treu, ex Ministro del Lavoro dei governi Dini e Prodi, è stato designato dal Governo Renzi come nuovo Commissario straordinario dell’INPS, in attesa della mai completata riforma della Governance degli Enti previdenziali pubblici (vedi qui sul tema: La ventennale discussione sulla governance degli Enti previdenziali).

Risulta pertanto interessante ascoltare il suo punto di vista sulla realtà e le funzioni delll’Istituto, così come emerso in una tavola rotonda dal marzo 2013 organizzata da “Nuovi lavori”. Di rilievo le sue osservazioni sulla banca dati dell’INPS, sulla trasparenza, sui controlli, sulle funzioni del CIV, dell’Organo di gestione e del Direttore generale.

Tiziano Treu – L’INPS e la sua riforma.